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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2012 alle ore 08:00.

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Abe si fece avanti e invece di chiedere limonata per tutti pena la fuga, fece un soliloquio sul potenziale del fiume Sangamon, sulla ricchezza che poteva portare alla regione. Se avessero saputo incoraggiare il commercio a passare per lo Stato dal Mississippi, in cui confluiva il Sangamon, avrebbero conosciuto la ricchezza. Tutti coloro che lo videro parlare rimasero impressionati, e il suo nome fu già da allora associato a idee di un futuro migliore per la terra dei pionieri. Poco dopo, Lincoln lasciò la casa paterna per sempre e fece una mezza dozzina di lavori – falegname, commesso, direttore di ufficio postale, agrimensore, soldato – prima di dedicarsi in pianta stabile alla professione giuridica. Ma il suo primo amore fu il fiume, e pochi mesi dopo il suo discorso da Renshaw si decise a lavorare sulle chiatte. Si imbarcò su una nave diretta a New Orleans sul Mississippi. Aveva diciotto anni e così cominciava la sua vita da uomo indipendente che si stava facendo da sé.
Rimanendo in argomento acqua e buon senso e Illinois primo Stato d'America, va fatto presente che Chicago inaugurò il primo acquario della nazione nel 1893; il che pone la città al Numero Uno in ambito di pesci e oceanografia e questioni connesse.

Soltanto pochi anni prima, alcuni abitanti dell'Illinois inventarono il grattacielo. Arrivammo primi erigendo lo Home Insurance Building nel 1885 (1), primo dei contributi della cosiddetta Scuola di Chicago all'architettura urbana. La struttura innovativa, primo edificio con struttura in acciaio, rappresentò una nuova vetta di audacia architettonica, gusto e discernimento, e fu cruciale nel dare a Chicago la reputazione perenne di campione dell'architettura verticale della nazione.
Con i suoi Louis Sullivan, Ludwig Mies van der Rohe, il John Hancock Center, il meraviglioso gotico al 35 di East Wacker Drive, e ora con il Millennium Park di Gehry e Kapoor, Chicago sarebbe il Numero Uno anche senza la Sears Tower. Alta 528 metri, la Sears fu il grattacielo più alto del mondo al momento della sua costruzione e rimane oggi il più alto edificio degli Stati Uniti. Se togliamo, e sarebbe il caso, le torri poco eleganti di Dubai e Taipei che ora per qualche forma di vudù metrico risultano più alte della Sears, la nostra rimane la struttura più alta del pianeta.
Anche Lincoln era alto più di un metro e novanta, qualcosa di quasi mostruoso in un'epoca in cui l'altezza media era decisamente sotto l'uno e ottanta. Catturò subito l'attenzione di New Salem, paesino lungo il Sangamon a ovest di Decatur. Fondata solo due anni prima della sua venuta nel 1831, vide arrivare Lincoln quasi per caso. Stava guidando una chiatta, si incagliò nel fiume che attraversava la cittadina, lui e la ciurma dovettero scaricarla prima che affondasse. Il paese intero lo guardò lavorare con due uomini per salvare le provviste. Vedendo la sua forza e ingegnosità, gli offrirono un lavoro su due piedi all'emporio Offut, e lì rimase più o meno per i sei anni successivi.

Fu nella piacevole New Salem che trovò l'incoraggiamento, che continuò a formarsi, e che i locali aumentarono la sua autostima al punto che si candidò all'assemblea legislativa dopo un solo anno di residenza. Aveva ventitré anni. Si considerava «un ragazzo senza istruzione né denaro», e i suoi contemporanei subito capirono che «non aveva niente, solo tanti amici». La prima volta non vinse, ma raccolse 277 dei 300 voti a disposizione nel suo distretto, e alla prima occasione buona sarebbe stato eletto. Successe nel 1834: andò a Vandalia, all'epoca capitale di Stato, con un vestito nuovo che aveva pagato con sessanta dollari presi a prestito. (Fu il suo primo vestito, e già allora risultava buffo. Per anni, anche al suo famoso discorso alla Cooper Union di New York, sarebbe stato criticato per lo scarso gusto nel vestirsi. Forse è che solo un miracolo di sartoria avrebbe potuto star bene addosso a un uomo dalle forme così bizzarre.)
Quando l'assemblea non era riunita, Lincoln faticava a sbarcare il lunario; il salario di un senatore di Stato era poca cosa. Ma come sempre, i suoi amici lo aiutarono. Gli trovarono un lavoro da agrimensore, che gli diede l'opportunità di conoscere ancora meglio il bellissimo Stato di cui era rappresentante. Nel tempo libero, si istruiva sulle leggi. Da autodidatta puro – fin qui aveva ricevuto in tutto un anno di istruzione – passò l'esame di avvocato. Alla fine si riavviò giù per il fiume, su un cavallo prestato da un amico, per andare a vivere a Springfield, nuova capitale di Stato, e lavorare come avvocato. Molto presto il suo studio legale si impose come uno tra i migliori dello Stato (assumiamo pure che fosse il migliore), e se Lincoln era il Numero Uno nell'Illinois, ne conseguiva che fosse il Numero Uno tra gli avvocati autodidatti del Paese.

Di questo spirito fai da te è pieno Le avventure di Augie March, l'allegro scatenato romanzo di un altro cittadino dell'Illinois, Saul Bellow, che parla di un giovane che lascia gli slum di Chicago per trovare la sua strada – in salita – nel mondo. Comincia così: «Sono americano, nato a Chicago – Chicago, quella tetra città –, affronto le cose come ho imparato a fare, senza peli sulla lingua, e racconterò la storia a modo mio...». Questo incipit potrebbe descrivere diversi innovatori come Lincoln, che partirono dall'Illinois e da Chicago. I contributi dello Stato alle arti sono molteplici, dal jazz (Miles Davis, Herbie Hancock, Benny Goodman sono tutti nati lì), al blues (Muddy Waters, Howlin' Wolf, Willie Dixon, Buddy Guy, Junior Wells) al teatro (Steppenwolf) alla commedia (il locale Second City 2), questo posto ha un che di unico: è abbastanza grande per sfidare e sostenere gli audaci, ma abbastanza piccolo per coltivare con scetticismo – ma senza cinismo – la natura fragile dell'avanguardia.

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