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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2012 alle ore 08:00.

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Per fortuna, l'amministrazione cittadina ci ripensò dopo l'inezia di quarantacinque anni e gli edifici, dal primo all'ultimo, furono abbattuti tra il 2005 e il 2007, per lasciar posto a Legends South, una comunità socio-culturalmente varia di case basse.
A sud dell'area delle Robert Taylor Homes, il trambusto urbano di Chicago si arresta all'improvviso dove comincia una campagna di insuperabile bellezza e quiete. Non esiste altro posto in cui una città tanto grossa si dissolve così nettamente: guidate a sud di Chicago per dodici minuti e vedrete la campagna più piatta e verde che possiate immaginare. Per gran parte delle sue 56.650 miglia quadrate, la piattezza dello Stato sembra proprio assurda. La terra non ha contorni e le strade sono dritte. Sulla I-57, si può guidare per ore senza sentire la più tenue inclinazione del manto, né dover girare il volante nemmeno di pochi gradi. Il che rende possibile le più incredibili imprese automobilistiche, come leggere, farsi la barba, farcire panini, cambiarsi d'abito, passarsi il filo interdentale. Ogni studente che vive nel nord dello Stato e va in un college downstate, per esempio a Champaign-Urbana, conosce queste possibilità anche se nessuno mai ci proverebbe sapendole tanto pericolose.
Ma è una terra stupenda.

È il Midwest, in fin dei conti, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi. E per quanto i suoi abitanti cerchino di fare i sofisticati, e per quanto in fretta in molti cerchino di lasciare lo Stato appena diventano grandi, quasi tutti loro sono pronti a dichiararsi dei veri midwesterners. «Dev'essere il midwesterner che è in me», dicono per spiegare, ad esempio, la loro riluttanza, una volta installati in un posto più cosmopolita e scafato, a unirsi a esperimenti che comprendano pipe, corde, candele o gerbilli. «Certe cose nel Midwest non le facciamo», dicono, e qui si abbandonano a pensare ai loro viaggi sulla I-57, quando superano un silo di grano e uno Stuckey's, quando provano gratitudine per la piattezza della terra e il senso morale della sua gente – della maggior parte, se non altro – e della loro scarsa inclinazione a complicare le idee semplici, come fermarsi ad aiutare qualcuno che ha finito la benzina. Per esempio potreste trovarvi a guidare downstate, un giorno.

Magari venite dalla vostra vecchia casa nell'estremo nord dello Stato, oltre Chicago, oltre l'assurda bellezza del suo Loop, oltre il lago – non abbiamo parlato del lago! – oltre il Chicago River, di recente più pulito che in passato, che taglia la città alla perfezione, con tutti i ponti che trasportano la gente, e continuate a guidare verso sud, oltre la città, oltre il sito delle Robert Taylor Homes, o avanti giù per lo Stato. Starete guidando verso Champaign-Urbana, dove siete andati all'università, e dopo ore di strada dritta e piatta, quando siete a venti minuti dalle città gemelle di Champaign e Urbana, noterete che vi sta finendo la benzina. Com'è possibile? Vent'anni di patente, avete fatto questa strada cento volte, e finite a secco a gennaio sulla I-57. La temperatura sarà 15 sotto lo zero e il windchill meno 25. E avrete addosso soltanto una giacca a vento.
Ma siete nel Midwest. Significa che scenderete dall'auto, le ossa così fredde che potrete dire «Oh mio Dio oh mio Dio oh mio Dio», in rapida serie mentre ballate sul posto, ma non aspetterete a lungo. Ogni auto si fermerà. Ogni auto. Le prime due saranno piene di cani e saranno dirette dalla parte opposta, perciò li lascerete proseguire. La terza conterrà una mamma e un papà e due bambini e due adolescenti, e avranno i finestrini aperti. Salirete, l'auto così schiacciata a terra dal peso che una buca vi farà sbattere contro il soffitto. E con i finestrini aperti – perché i finestrini sono aperti? – dentro farà comunque caldo.

I figli della coppia hanno otto, undici, diciassette anni; la più grande, la figlia adolescente, bianca, ha con sé il fidanzato afroamericano. Sarà più a suo agio lui coi genitori di lei che la figlia adolescente. Bambini e adolescenti saranno seduti ammucchiati, a ridere della scomodità, a farsi il solletico, mentre siedi con loro, sul lato sinistro del sedile di dietro, chiedendo scusa per essere rimasto senza benzina in pieno giorno, in un giorno di freddo così impossibile. Rideranno e rideranno, e poi in fretta torneranno all'argomento di cui stavano discutendo prima di prenderti a bordo – se è il caso di andare a St. Louis nel fine settimana a vedere l'Arco – dimenticandosi praticamente che sei lì (tanto è routine prendere a bordo sconosciuti congelati). Ti molleranno alla stazione di servizio, e dirai loro di non aspettarti, se ne andranno, per portare il fidanzato della figlia a un colloquio di lavoro. Dopo che avrete riempito la vostra latta rossa con un gallone di benzina, scenderai di nuovo in strada – oh mio Dio oh mio Dio oh mio Dio, è irrazionale ed è cattivo come un serpente – e ci vorranno 15 secondi perché un camionista si accorga di te, ti faccia cenno di saltare in cabina e ti riporti alla tua macchina, due miglia più in là. L'intera operazione vi richiederà una ventina di minuti.

Questa esperienza, che avete avuto in forme varie altre quattro volte mentre andavate al college downstate – perché la vostra Rabbit dell'81 ha la lancetta della benzina difettosa – significa che l'Illinois è il Numero Uno, almeno per voi, se si tratta di senso di bontà, bontà pura e semplice che vi rende felici al pensiero che siete nati qui e in nessun altro posto; perché dove vi ritrovereste, voi e chiunque altro, senza le sue semplici virtù, il contrasto fra il buon senso della piatta campagna e i modi spicci della gente su a nord? Quella terra, dovete ammettere, vi rende melensi. Quella terra vi rende orgogliosi. Siete delle pappemolli per amare quella terra, la Terra di Lincoln, quanto l'amate. Ma l'amate.

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