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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 08:19.

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SACCHI
No, dicevan che li massacravo i giocatori, poi per loro il calcio era un'altra cosa, era fatto del singolo, era fatto del contropiede, io dicevo no, non è solo contropiede, noi facciamo anche contropiede ma noi vogliamo essere padroni del campo e del pallone, vogliamo avere iniziativa...

INTERVISTATORE
Il termine "ripartenza" l'aveva inventato lei?
SACCHI
M'han detto di sì... ci son delle parole che... non lo so...

INTERVISTATORE
E invece il concetto di intensità lo usava già allora?
SACCHI
Mah, forse era un termine che usavo e quindi dopo è stato riportato... Tutte le grandi squadre hanno avuto un comune denominatore, tutte, al di là del sistema di gioco, al di là delle epoche diverse e son sempre state delle protagoniste, non ho mai visto squadre che lasciassero il gioco alle altre diventare delle grandissime squadre: potevano vincere ma non...

INTERVISTATORE
E quindi che dice delle squadre di Mourinho?
SACCHI
Ma Mourinho è un personaggio straordinario nella sua completezza...

INTERVISTATORE
Be' sì certo, su più livelli diciamo, ma le sue squadre non dominano... giusto?
SACCHI
Be', no, non è vero, dipende: non dominano con il Barcellona di Guardiola, ma con le altre dominano. Ci son state tre squadre che a parer mio hanno modificato questo calcio e hanno consentito a questo sport di aggiornarsi, modernizzarsi ed essere sempre al top: l'Ajax, il Milan e il Barcellona adesso, tre fenomeni, quasi tutte a distanza l'una dall'altra di vent'anni, dove ognuna ha raccolto il testimone dall'altra aggiornandola ai vent'anni dopo. Oggi la maggior parte delle squadre sono cacofoniche, se fossero delle orchestre sarebbero state...

INTERVISTATORE
Qual è la squadra meno cacofonica nel campionato italiano adesso?
SACCHI
La Juventus è la squadra più armoniosa...

INTERVISTATORE
Be' sì è molto bella da vedere. Io sono della Roma, quindi...
SACCHI
Adesso la Roma ha preso un maestro, che ha fatto il corso con me, il supercorso di Coverciano l'abbiam fatto assieme, allora il supercorso era un anno scolastico, adesso il supercorso si fa in trentadue giorni: o eravamo noi degli stupidi e questi dei geni... o apprenderanno meno... Zeman non m'ha mai annoiato, le sue squadre non m'hanno mai annoiato, mi divertono, a volte raggiungono dei vertici fantastici... È un maestro, le sue squadre hanno... c'è un'impronta importante. La maggior parte delle squadre se lei non leggesse non saprebbe chi è l'allenatore. Le squadre caratterizzate, che hanno un gioco come leader, lei sa subito chi è l'allenatore. Ci sono poche squadre che sono intonate: Zeman ha la capacità e la tempistica dei movimenti, l'attacco alla profondità, i tempi di gioco, il posizionamento, in fase difensiva un attimino meno ma è una squadra che ti emoziona a vederla perché quando gioca bene la palla scorre, è come un sogno che si sta realizzando.

INTERVISTATORE
E come si fa a educare la squadra a questo scorrere della palla?
SACCHI
Quando io allenavo, Berlusconi non voleva che venissero a vedere gli allenatori, io li ho sempre fatti venire perché ho detto: «Ho avuto tanto dal calcio, devo dare qualche cosa». Però dicevo: «Guardi che se non hanno la chiave copiano l'esercizio ma non hanno la sensibilità». Io ho un cugino che è direttore d'orchestra. Un giorno in modo provocatorio dissi: «Ma che differenza c'è tra te e Muti? Se suonate Beethoven o la Tosca, lo spartito è quello». Lui disse: «Be', se Muti ha un'orchestra di duecento orchestrali, quello meno importante è quello che batte i piatti: se questo li batte un attimo prima o un attimo dopo, un po' troppo forte, un po' troppo piano, lui lo sente». Allora se un giocatore è mezzo metro avanti, mezzo metro indietro, parte un attimo prima o parte un attimo dopo, lei guarda e non lo vede; chi ha questa sensibilità lo vede e sa didatticamente cosa fare per correggerlo. Io adesso sto facendo questo: insieme a Maurizio Viscidi siamo gli allenatori di tutti gli allenatori delle nazionali giovanili italiane, noi alleniamo loro, andiamo a vedere gli allenamenti, gli diciamo che cosa è giusto fare, dove stanno sbagliando, io oggi ho visto gli allenamenti che faceva l'Under 17 e l'Under 20, dove vedi l'allenatore... Non lo so, l'altro giorno giocavamo contro il Portogallo e la distanza, il tempo di sganciamento del terzino si verificava troppo presto quindi la distanza era maggiore, quando la distanza è maggiore il passaggio sarà meno veloce, meno preciso e quindi più facile da intercettarsi – e la richiesta tecnica sarà maggiore...

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