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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 09:58.

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Ore 15,30. Sacco: i bandi sono fatti da persone che non sanno farli.
La parola passa a Pierluigi Sacco, docente di Economia della Cultura all'Università Iulm di Milano e autore di Indice 24. Sui fondi europei non utilizzati Sacco ricorda che la gran parte dei progetti lasciavano a desiderare perché i bandi erano stati fatti da persone che non sapevano farli. «Non c'è una visione stragica che spieghi il funzionamento della filiera culturale». Si continua a parlare solo di turismo, ma in Italia c'è una bassa partecipazione alla cultura. Per questo sui tagli alla cultura in Italia non esiste una opinione pubblica che reagisce. La cultura sta declinando proprio perché l'abbiamo considerata "petrolio" e l'abbiamo vissuta come una rendita. Oggi non esiste più una differenza fra produttori e fruitori della produzione culturale. Quindi occorre accesso al credito e sviluppo dell'imprenditorialità; un'agenzia per l'esportazione della produzione creativa italiana sull'esempio dell'olandese Dutch Dfa; una strategia di valorizzazione globale dei brand culturali italiani sulla scia dell'operazione del Louvre Abu Dhabi e una maggiore capacità di integrare la produzione creativa nel manifatturiero di qualità.

Ore 15,10 - Emanuele (Fondazione Roma): cultura energia pulita.
La cultura è l'energia pulita del Paese. La cultura è l'energia pulita del nostro Paese, ha detto Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma. Che ha espresso qualche perplessità sul rapporto pubblico-privato. Noi abbiamo una esperienza da privato no-profit ma tutte le volte che abbiamo tentato un intervento insieme al "pubblico" non è andata bene. «Manca un feeling di base, ci sono due culture che fanno fatica a trovare un punto di coagulo». I privati chiedono un rispetto delle norme: la gestione deve essere quella prevista dal codice civile. Ci sono biblioteche chiuse, luoghi di cultura abbandonati. La proposta concreta è far diventare operativo l'articolo 118 della Costituzione: dove lo Stato, la Regione o il Comune non sono in grado di fare un concorso internazionale aperto a tutti, i privati possono partecipare alla gestione pubblica.

Ore 15,00 - Laterza: alla cultura italiana mancano incentivi.
Il sistema di erogazioni liberali non è invitante. Alla cultura italiana mancano incentivi. Il sistema di erogazioni liberali, ha sottolineato Alessandro Laterza, presidente della commissione Cultura di Confindustria, non è particolarmente invitante e ci sono agevolazioni parziali sulle spese per manutenzione e restauro. C'è un regime più largo per le imprese, ma c'è qualche cosa che non funziona. Perché dalle imprese sono stati raccolti 26 milioni, 29 milioni circa dalle fondazioni bancarie. Cifre non irrilevanti ma che non riflettono la realtà.

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