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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 07:50.

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Così la mise Coates: «Il metabolismo [del broker] accelera, pronto a fare a pezzi le scorte energetiche di fegato, muscoli e cellule grasse»… la respirazione accelera… il cuore comincia a martellare… le cellule del sistema immunitario prendono posizione nei «punti vulnerabili»… il sistema nervoso devia il sangue dallo stomaco – «dandogli le farfalle» – e dagli organi sessuali – non gli serviranno fino a un attimo dopo la fine – e li dirotta ai grandi muscoli di armi e braccia. Intanto è stato prodotto rapidamente del testosterone, e adesso gli steroidi cominciano a pompare dai testicoli nel sangue, insieme ad adrenalina e cortisolo, che a sua volta porta al rilascio della dopamina – che a quanto sappiamo è «la droga che in assoluta dà più dipendenza». La botta convince i broker che «non esiste altro lavoro al mondo». Il broker diventa un'altra persona, non solo sicuro di sé ma dominante… un Padrone. È pronto a correre rischi che terrorizzerebbero un uomo inferiore. «Si sporge sul suo schermo, le pupille dilatate, il respiro ritmato, i muscoli raccolti, corpo e cervello fusi di fronte all'azione imminente».

Vale a dire, diventa il doppio ormonale di un maschio di tigre o di un toro scatenato o di un Delta Commando, un Navy Seal, un combattente dell'Air Force, un gangster di East New York pronto per un combattimento all'ultimo sangue. All'inizio, testosterone e adrenalina e gli altri stimolatori ormonali sono al suo servizio per prepararlo alla mischia. Coates ha scoperto perfino che i broker con livelli di testosterone oltre la media la mattina lavorativa poi tendono a chiudere la giornata in profitto. A quanto pare, il testosterone e tutti gli altri eccessi ormonali rendono un broker più rapido a scovare un'occasione e più audace nel coglierla al volo. Nelle intenzioni di Coates, il suo piccolo studio – solo diciassette soggetti – voleva essere il preludio a uno ben più grande. Ma il suo testosteronorama e altre scoperte furono così sconvolgenti, e i risultati così omogenei fra i diciassette, che la National Academy of Science lo mise online (14 aprile 2008) prima di mandarlo in stampa con il titolo di Steroidi endogeni e rischio finanziario in una piazza di scambio londinese. (In seguito completò uno studio più grande, con 250 soggetti, e l'anno scorso ne ha tratto un libro, The Hour Between Dog and Wolf).

Lo sballo del broker è una botta così forte che non la si può lasciare in ufficio all'ora di cena. Ora, dopo la battaglia, una «esuberanza irrazionale» lo segue per le vie della città… ed è ancora al suo fianco, sotto pelle, quando torna in ufficio la mattina dopo. La sua esaltazione, come il suo testosterone, è a un livello più alto che mai. Comincia a comportarsi come fosse parte di un'unità di Forze Speciali. Non aspetta mai che un superiore faccia rispettare la disciplina. Se ne prende carico da solo… e ad alta voce. Tu!... sì, tu!... Niente perdigiorno nella sala delle grida!... Non perdere tempo con un «pranzo d'affari». Se devi prenderti qualcosa da mangiare, mammoletta, ordinalo al deli… Non leggere roba irrilevante come l'Economist (le notizie in edicola arrivano già vecchie), e ancora meno Racing Form per le scommesse sui cavalli o i magazine tette e culi, come urla Sherman McCoy nel Falò delle vanità.

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