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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 07:50.
I Padroni dell'Universo avevano lo stesso genere di terminologia per riferirsi agli abitanti ignari del loro mondo – quali? Secondo Michael Lewis, per un periodo broker della Salomon Brothers, alla Salomon girava la seguente barzelletta:
«Qual è la seconda forma più infima di vita umana?».
«Non lo so, quale?».
«Un broker di azioni di Dallas». Questa era la prima parte della barzelletta, con la prima punchline. All'epoca, negli anni Ottanta, l'azione, i soldi veri, non si facevano con le azioni, ma con il mercato obbligazionario, e di certo non in Texas.
«E allora qual è la forma più infima di vita umana?».
«Il cliente». Ecco la seconda punchline.
Alla Salomon Brothers andava così. A Goldman Sachs chiamavano i clienti «muppets», come i pupazzi della tv. Altre banche d'investimento chiamavano i clienti «pesci piccoli», «coglioni», «bersagli», «pecore», «tonti», «agnelli», «cuccioli di foca»… Parole come coglioni, bersagli e agnelli mordevano molto più di bomboli. Dopotutto, dov'è che vanno gli agnelli? Al mattatoio.
I Padroni dell'Universo avevano sempre considerato i loro clienti persone da non lasciar uscire di casa con i soldi in tasca. E invece eccoli qua e certo qualcuno doveva approfittare di loro. Alzare i palmi e scrollare le spalle e guardarli passare… dovevi essere sfigato come loro. Erano degli sfigati; non erano stupidi. Avevano i soldi, e dei Q.I. sopra il 98. Perciò dovevi chiederti: perché mai vengono a investire in una banca d'affari? In un fondo speculativo almeno avrebbero avuto una possibilità di battersi. Il manager lì investe i suoi soldi, come te. Be', siamo onesti: non tutte le banche d'affari portavano i clienti a farsi macellare. D'altro canto, cosa c'era di male a tosarli ogni tanto?
I nostri Padroni virili, ancora ripieni di testosterone e dopamina, non riuscirono a capire cos'era successo quando nel 2009 accadde la cosa più improbabile del mondo: un mucchio di deboli, un mucchio di nerd noti come Quants, gli analisti quantitativi, gli sbatterono in faccia i cancelli d'oro.
I nerd… Il nerd non è mai stato definito con precisione: è merito della complessità psicologica della creatura. La parola connota un certo grado di intelligenza. Il nerd tipico è maschio, è intelligente ma non vuole dare alla sua intelligenza un aspetto virile. Non pratica sport, non si scompiscia per le battute sulle ragazze che la danno via, non puntella la sua virilità gridando c---o a ogni piè sospinto, non si rende conto di quanto fa pena quando spara in alto il braccio e agita la mano come una bandiera sperando che la maestra chieda a lui di dare la risposta alla domanda, non si vendica degli insulti dei compagni nel cortile della scuola – oh, il cortile… il cortile… È lì che ha imparato che non è un Padrone dell'Universo né lo diventerà mai… non basterà una vita… e allora sviluppa interessi che non sono virili né non virili – solo ossessivi, come catturare insetti la notte e infilzarli su una bacheca, organizzandoli meticolosamente per genere, specie e sottospecie.
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