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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2013 alle ore 10:39.

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INTERVISTATORE
(Non ho idea di quale produttore si parli, ma queste due righe sibilline fanno molto Pallottole su Broadway.)
MORANTE
…Poi invece il lavoro sul set è stato molto piacevole, a parte gli ammutinamenti dell'équipe che non veniva pagata dal produttore francese e quindi incrociavano le braccia. Io avevo la fortuna di avere un ottimo rapporto con tutti, quindi andavo e dicevo: «Vi prego non fermate il film, fatemi questo piacere, siate gentili, vedrete che le cose si mettono a posto...». Per cui sono quasi sempre riuscita ad ottenere che ricominciassero a lavorare, però insomma è stata durissima perché il produttore non si è comportato bene...

INTERVISTATORE
Quando ha vissuto a Parigi?
MORANTE
Ho vissuto a Parigi per dieci anni tra l'88 e il '98.

INTERVISTATORE
Quindi è fissa a Roma.
MORANTE
Be' fissa è un modo di dire perché ho continuato a lavorare fuori. Passo molto tempo all'estero e in particolare effettivamente in Francia, i film di cui abbiamo parlato ora, Molière e con Resnais, sono film che ho fatto dopo che già mi ero ritrasferita in Italia...

INTERVISTATORE
E con la lingua volevo sapere, che le dicono del suo accento?
MORANTE
«Aah charmant…».

INTERVISTATORE
Ma si capisce che è straniero?
MORANTE
Certo, certo, si capisce che sono straniera, ho un accento lieve ma ce l'ho... Infatti recito o personaggi che non importa sapere se sono o no stranieri, o personaggi stranieri. Una sola volta ho fatto un personaggio storico, ho fatto L'affaire Dreyfus per la televisione francese dove io facevo Lucie Dreyfus e allora in quel caso io dovevo risultare francese perché è un personaggio storico francese e lì ho lavorato con una dialogue coach in modo da ridurre veramente al minimo la percettibilità dell'accento.

INTERVISTATORE
Mi parla un po' dell'iperrealismo di Muccino (10)? Com'è stato recitare con lui? Perché lui è un po' quello delle scene madri…

MORANTE
Mah, non so se ne so parlare così, non sono un critico cinematografico. Io posso dire che per me è stato piacevole lavorare con Gabriele perché ha una vera passione per gli attori. Ovviamente per un attore è sempre una gioia lavorare con un regista così appassionato. Una volta venne mia figlia sul set a vedere e mi disse: «Ma mamma questo regista è pazzo, sta davanti alla televisione e sembra sempre che faccia il tifo ad una partita», perché era davanti al monitor, capito? E tu quando reciti senti se il tuo regista è lì... Ma al di là di questo non so se so fare una critica, sono un po' impreparata a dire la verità. L'altro giorno leggevo una sua intervista sul suo lavoro negli Stati Uniti. Mi ha fatto molta tenerezza perché deve essere una macchina che ti stritola, la macchina cosiddetta hollywoodiana... Io ho recitato tanto in inglese e ho lavorato anche con registi americani però non negli Stati Uniti [Malkovich e Figgis], oppure ho lavorato negli Stati Uniti con registi italiani o europei, con Pupi Avati (11), con Alain Tanner, però proprio in una produzione americana non ho mai lavorato e temo che se Muccino è ingrassato di trenta chili io ne ingrasserei di quaranta, per il mio temperamento sarebbe terribile, non credo che reggerei lo stress di questa macchina, non ce la farei, credo.

INTERVISTATORE
È mai ingrassata per lo stress sul set?
MORANTE
Sono ingrassata per lo stress quando ballavo: è stata una cosa terribile un po' per lo stress un po' perché appunto ero prestata a Carmelo e noi avevamo un'importante tournée in Svezia, eravamo ospiti del Cullberg Ballet – il corpo di ballo nazionale svedese – e io durante la preparazione di questa serie di spettacoli ho preso undici chili. La mia coreografa mi avrebbe strangolata, con undici chili di più quasi non riesci più a muoverti per cui... è stata evidentemente una specie di ribellione, ero talmente sopraffatta dalla stanchezza perché con Carmelo si lavorava di notte e poi io alle otto e mezza del mattino dovevo stare in sala prove per preparare lo spettacolo con i ballerini quindi dormivo una media di un'ora, un'ora e mezza a notte... E a un certo punto sono proprio crollata e credo di pagarne ancora le conseguenze...

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