Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2013 alle ore 14:21.

My24
Torna il «Record Store Day», giornata del disco in vinileTorna il «Record Store Day», giornata del disco in vinile

Sette anni fa sembrava una scommessa o poco più. Due anni fa un fenomeno interessante da tenere sott’occhio. Quest’anno a quanto pare comincia a fare tendenza: sabato 20 aprile si celebrerà la settima edizione del «Record Store Day», giornata mondiale dell’orgoglio del disco in vinile.
Formula collaudata: quattrocento tirature limitate di Lp, Ep, singoli e picture disc contenenti brani più o meno inediti in edizione di pregio in vendita nei negozi indipendenti che aderiscono all’iniziativa. Della serie: voi portate a casa una rarità del vostro artista preferito, noi facciamo un po’ di grana a sostegno della «causa». Si sa che, quando tratti con i fan, la leva giusta da muovere è sempre quella del feticismo. Quest’anno poi la manifestazione si arricchisce con l’intervento di un ambasciatore ufficiale, il leader dei White Stripes Jack White, e una serie di eventi collaterali per gli appassionati del microsolco. L’attenzione cresce: in Italia l’edizione del 2012 rispetto a quella dell’anno precedente ha fatto registrare un incremento del 25% nel giro d’affari degli store aderenti. Motivo buono per investirci su con ancora maggiore decisione. Sono 214 i negozi che qui da noi parteciperanno all’iniziativa contro i 192 della scorsa edizione e in più proiezione del documentario di Pip Piper «Last Shop Standing», ispirato al libro di Graham Jones «Il 33° Giro» edito da Arcana a Milano (Teatro Dal Verme), Roma (Brancaleone), Napoli (Pan), Torino (Astoria Club), Firenze (Auditorium Flog) e Bologna (Cineteca).

L’enclave dei cultori del supporto fisico
Sarà anche merito di manifestazioni come il «Record Store Day» se il business del vinile cresce, in Italia come nel resto del mondo. Nello Stivale l’anno scorso si è per esempio registrato un incremento delle vendite del 46 per cento. Il guaio è che parliamo di una nicchia di mercato parecchio marginale: a malapena 2 milioni, rispetto ai 150,9 milioni del giro d’affari complessivo dell’industria musicale che, tra il 2011 e il 2012, ha conosciuto una contrazione del 5 per cento. Gli Stati Uniti, primi consumatori mondiali dei cari vecchi dischi, possono contare su un business di oltre 60 milioni. Roba distante anni luce dagli italici volumi. Ma è comunque interessante il fatto che, mentre le sorti future del comparto sembrano sempre più ancorate al digitale, anche nel Belpaese esista (e resista) una enclave di irriducibili cultori del supporto fisico più tradizionale.

Ristampe di Hendrix, esperimenti dei Black Keys
La manifestazione offre soprattutto pane per i denti dei collezionisti. In giro per i record store saranno infatti disponibili chicche come il 12 pollici di «Maby I’m amazed» di Paul McCartney e i Wings, l’Ep «5X5» dei Rolling Stones, la versione fisica del nuovo singolo «The stars (are out tonight)» di David Bowie, «Wigwam», estratto da «The Bootleg Series» di Bob Dylan o le riedizioni di 45 giri epocali come «Hey Joe/ Stone Free» di Jimi Hendrix o «See Emily Play/ Scarecrow» dei primissimi Pink Floyd. Poi ci sono gli esperimenti: su tutti spicca il «confronto» tra la versione originale di «No Fun» di Iggy Pop and the Stooges e la cover che ne hanno fatto i Black Keys. In Italia si attinge a piene mani agli archivi dei nomi nobili della nostra canzone con riedizioni di Mina, Nomadi, Pfm, Lucio Battisti e Franco Battiato. Regalo speciale per i fan dei Litfiba che potranno fare proprio il triplo vinile di «Trilogia 1983-1989», registrazione del tour nostalgia che proprio in questi giorni la band toscana sta portando in giro per l’Italia. Non vi basta per uscire di casa e infilarvi nel primo record store a disposizione? Lasciatevi convincere allora da Nick Hornby, il romanziere inglese che con «Alta fedeltà» ha manifestato il proprio profondo amore per il microsolco: «Sì, sì, lo so. Scaricare musica è più semplice, e forse costa meno. Ma cosa ascoltano nel negozio in cui abitualmente scaricate musica? Niente. Chi ci incontrerete? Nessuno. Dove sono le bacheche in cui si segnalano appartamenti da condividere, o si cercano musicisti per formare band destinate a sfondare?». Eggià. Come dice il vecchio Hornby, «i negozi di dischi non vi salveranno la vita, ma possono renderla migliore».

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi