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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 14:24.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2014 alle ore 17:27.

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Preistoria dunque Bagnina Cristina di Grande Fratello I, il pomeriggio di lavoro passa fra professionalità e concetti non immediati, illustrati da candidati loquaci con percorsi creativi ma tecnici, homo sapiens squisitamente contemporaneo. Un impiegato dell'agenzia delle entrate ha creato un'app che mappa i funerali in Italia città per città, candidato alle certezze, la morte e le tasse. Martino, formazione direttore di sala di ristorante ma consulente di un colosso dell'estetica, spiega competente l'autotrapianto monobulbare: aspira a The Apprentice per avere «appoggi esteri in questo difficile quadro politico». Nicolò, emiliano, stratega della comunicazione, porta avanti con la famiglia azienda agricola, agriturismo e "fattoria didattica", a domanda «cosa serve per avere successo nel lavoro» risponde «determinazione e conoscenza». Daniele, di Brescia, ha fondato un'agenzia di comunicazione "Dannati Bresciani", complessa idea di comunicazione che ha a che fare con l'evoluzione del marketing, in sostanza ti aiuta a diventare leader e imprenditore di te stesso e gestire l'emotività, è una startup neonata, l'ideatore ha 28 anni, si definisce "ministro senza portafoglio" della sua creatura che non è comunque ciò a cui ambisce, serve solo alla sua crescita: è martellato sul significato del nome dell'azienda, la risposta non si capisce fino in fondo.

Martina, laurea in lingue e letterature straniere, master in Bocconi, «quasi un anno» a Miami a studiare l'inglese, aspirazioni marketing, in attesa di una risposta da un colosso del lusso parigino per un colloquio che sosterrà in francese. Parte in quarta, si ferma, riparte: «Posso parlare liberamente?» Devi. «Voglio partecipare a The Apprendice perché è un'esperienza molto challenging, culturale. A livello di cv professionale non posso competere con gli altri ma sono stata a Londra, Mauritius, Miami, Francia, non sono una patriottica italiana ma cosmopolita, non posso competere in tecnica ma in motivazione. Sono una risorsa da sfruttare». C'è Giuliano, ventottenne, inventore di un algoritmo evoluzione di social network, un social seller applicato al marketing che permette la propagazione di link: si nota vaga somiglianza con Andy Kaufman ma pacatissimo, low profile, malinconico, ha rotto con la fidanzata, suo papà indimenticato dj che «portò l'amore a Gabicce Mare!» ricorda Autore Tv. Gli si chiede cosa pensa di The Apprentice, Giuliano ribatte «sicuri, sicuri che lo posso dire?». Head Hunter e Autore Tv: «Certo». Giuliano: «Penso sia una pataccata ma voglio provarci».
Head Hunter e Autore Tv divertiti, nell'occhio di Giuliano brilla Gabicce Mare, la cronista è sedotta. Ma le cose belle, si sa, durano poco, poi torna tutto algoritmo. C'è poi Ruggero, broker nel mercato agricommodities, arriva la mattina un'ora prima e fa il caffè a tutti, «aiuta il brainstorming» dice. Libero professionista, sciorina competente concetti su cereali, glutine e glucosio, parla di mercato maturo e frammentato: il carboidrato è ormai finanza pura. Autore Tv: «Insomma nella tua vita la farina è importante». Ruggero: «Contrattiamo nell'Euronext collegato con la Borsa di Chicago e Minneapolis. Il mercato è anticiclico». Autore Tv: «Neanche la Dukan v'ammazza a voi». Ruggero: «Questo lavoro si deve prendere in due modi: massima concentrazione e ritmo». Beve tè verde e la Tassoni, l'hobby è la moda, sfilate e qualche festa, marchio preferito Gucci perché la linea giovane «si concentra sulla tecnicità del tessuto» che «a noi giovani interessa». Giuseppe aspetta il turno con il libro di diritto commerciale sulle ginocchia, ha poco più di vent'anni, sa l'inglese e parla cinese, ha fatto già esperienze di lavoro in piccole imprese nella sua zona fra Lombardia e Emilia, gli hanno già detto che è bravo ma The Apprentice è una sfida personale: si vuole misurare, lavorare con Briatore vuol dire capire «se è scafato o solo bravo».

Intanto il pomeriggio passa ma il cattivo non arriva. Non in senso morale ovvio, ma qualcuno che assomigli al Michael Douglas di Wall Street, del "lunch is for wimps", insomma che mastichi filo spinato a mo' di tramezzino. Forse quell'avvocato d'affari che dice in continuazione «closing» mettedondolo fra le virgolette con le due dita, e dichiara di essere di Benevento anche se nella scheda c'è scritto Avellino perché «nel frattempo la provincia è cambiata e lui si sente più un tipo di mare»: ma obiettivamente i due requisiti non sono sufficienti a inserirlo nella categoria "cattivo che pranza con filo spinato". La produzione rassicura: il vincitore dell'anno scorso all'inizio sembrava un bravo ragazzo, timido, con la fidanzata e il lavoro giusto trovato verso i 25 anni. E invece poi «era un killer» o, a seconda dei punti di vista, «aveva una strategia».

Infine ma certo non ultimo c'è Enrico, faccia da primo Thorne di Beautiful, doppiopetto grigio, cravatta sfondo viola abbinata a fazzoletto, nostalgia di non essersi laureato «a 19 anni passavo gli esami con troppa facilità, non c'era gusto», ora è un po' pentito. La sua famiglia («madre toscana») ha un'azienda da una decina di generazioni che oggi fattura 50 milioni l'anno, la manda avanti il fratello, lui fa «il magazziniere, l'autista, quello che capita».
Autore Tv: «Ma fare il magazziniere finalizzato a cosa?»
Enrico: «Sono un provinciale, penso che non sono migliore del mio dipendente». Perché The Apprentice? «Ho passato il ventennio (così chiama i suoi vent'anni ndr); adesso a 30 voglio trovare la mia dimensione, voglio vivere». «Sai l'inglese?» incalza Head Hunter. «Volevo fare un master ma poi, no». Head Hunter: « E come fai a viaggiare in tutto il mondo?» Enrico: «Sopravvivo, me la cavo». Autore Tv: «Ma allora che fai?» «È giusto guadagnare ma bisogna sentirsi realizzato, per ora faccio un po' di tutto. Ho provato a parlarne con mio fratello ma è impegnatissimo». A questo punto, Autore Tv parteggia: «Ascolta, io sono un campione di bella vita ma nei panni di tuo fratello...». Enrico: «Ma lo so, sono andato anche da una specie di analista per capire anche io, mi ha misurato il Q. I., ce l'ho, non è quello il problema». Autore Tv: «Puoi piacere a Briatore?» Enrico: «Non so, mi può trovare sbarazzino». Head Hunter: «Dandy?» Enrico: «Glam». Autore Tv: «E lui, Briatore, perché ti piace?» Enrico: «Perché dice grazie e buongiorno, a quei livelli non è scontato». Autore Tv: «Ci vuole poco, si chiama educazione».

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