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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2013 alle ore 18:57.
L'ultima modifica è del 09 novembre 2013 alle ore 16:36.

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Un «festival-festa», l'ha definito Marco Muller, che ha spiegato: «Per mettersi in gioco completamente, è necessario potersi anche contraddire. Mettersi in gioco per meglio
aprirsi». Aspira a diventare la "Toronto europea", la VIII edizione del Festival
Internazionale del Film di Roma, diretta da Marco Muller. Ci saranno grandi star internazionali («I nomi saranno comunicati dalle case di produzione») sul tappeto rosso. Sul 'red carpet' i protagonisti delle pellicole e le due madrine. Quella di apertura sarà Sabrina Ferilli, annunciata in maniera non ufficiale dallo stesso Muller («Non posso dire il nome, ma é l'attrice che rappresenta la 'mamma Roma' ideale»). Quella di chiusura non é stata ancora decisa, ma non sarà un'attrice romana.

Dall'8 al 17 novembre all'Auditorium Parco della Musica
Gli schermi si illumineranno dall'8 al 17 novembre all'Auditorium Parco della Musica, ma anche negli spazi del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo e nella sala principale del Cinema Barberini. Diciotto film in concorso di cui 12 prime mondiali, cinque internazionali e una nazionale, 22 fuori concorso tra gala - 16, di cui 6 in prima mondiale - ed eventi speciali, 35 tra lungo, medio e cortometraggi in gara per Cinemaxxi, dedicato alle nuove correnti del cinema mondiale, 10 documentari per prospettive doc italia, e anche una sezione autonoma e parallela di film per ragazzi organizzata da 'Alice nella città'.

Muller: festival e festa insieme
«Non sono solo tre i festival in Italia - ha risposto Muller a chi gli chiedeva come si pone il Festival di Roma rispetto alla Mostra di Venezia o al Festival di Torino -, si pensi a quello di Pordenone che qualche giorno fa ci ha regalato un film di Orson Welles che nemmeno sapevamo esistesse, o a quello di Giffoni che si rivolge ad un pubblico di ragazzi. Noi ragioniamo sulla base di un macroevento metropolitano che non può essere solo Festival, ma in continuo movimento, senza linee tematiche, un momento di Festival e di Festa insieme. Ci saranno delle accentuazioni, è normale che la grammatura non sarà perfetta».

Tre i film italiani in concorso
Sono tre i film italiani in concorso all'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (8-17 novembre): Corpi estranei di Mirko Locatelli, Take five di Guido Lombardi e Tir di Alberto Fasulo produzione croata - italiana consideratà da Marco Mueller opera prevalentemente italiana. E nei fuori concorso tanta Italia: 'La luna su Torino' di Davide Ferrario; 'Song'e Napule' di Antonio e Marco Manetti; 'L'ultima ruota del carro' di Giovanni Veronesi (film d'apertura); 'Border' di Alessio Cremonini; 'Come il vento' di Marco Simon Puccioni; 'La Santa' di Cosimo Alemà e 'Il venditore di medicine' di Antonio Morabito. Ma in questa sezione spiccano i film di Mark Turtletaub, 'Gods Behaving Badly', «un'opera che tutti i festival volevano» spiega Muller, ed 'È difficile essere un Dio' di Aleksej Jurevic.

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