Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2013 alle ore 09:23.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2013 alle ore 10:18.

My24

Da dimenticare: «Digging in the Dirt»


Gaia, voto: 6
Meritava almeno l'accesso alla semifinale, ergo il diritto a cantare un inedito. Rappresentava l'animaccia rock della settima edizione di X Factor. Buona capacità interpretativa, notevole sensibilità artistica, carisma da vendere. Attitudine punk e grande classe. Ha pagato performance non sempre alla sua altezza ma soprattutto l'indifferenza del pubblico televotante di fronte a questo tipo di talento. Una come lei doveva nascere a Londra.
Da ricordare: «Mercedes Benz»
Da dimenticare: «Bitch»


Gli altri
Fabio, voto: 5. Più guitto che cantante. Valentina, voto: 6-. Bravissima nel rap, spesso perde di vista l'intonazione. Street Clerks, voto: 6. Un gruppo vero. Feste Democratiche garantite per un decennio a Firenze e dintorni. Roberta, voto 6-. Canta bene ma sembra un remake di Emma Marrone. Alan, voto: 5. Grande voce, orizzonte musicale limitato. Freeboys, voto: 4. Boy band senza un perché. Lorenzo, voto: 5-. Farà bene a continuare come cantautore.

Mika, voto: 8,5
Lo capimmo già ai casting, ne siamo ancora più convinti adesso: è il vero protagonista di un'edizione di X Factor priva di fuoriclasse in gara. Grande uomo di spettacolo nonché professionista assoluto: basti considerare l'italiano appreso in una manciata di settimane e adesso padroneggiato meglio di tanti autoctoni calciatori di Serie A. Esercita con grande fairplay il mestiere di giudice, ma dice con coerenza quello che pensa. Sky gli aveva affidato la categoria più forte ai nastri di partenza – quella delle Under Donna - e se gli si è ridimensionata tra le mani non è colpa sua. Ha sprovincializzato il panorama italico dei talent.

Morgan, voto: 8
Sta a X Factor come la Juventus al campionato italiano: ha vinto più di tutti, non sempre per merito suo. Stavolta ha fatto un miracolo: sfiorare la finale con due concorrenti in gara in un'edizione che doveva essere dominata dalle Under Donna non è cosa da tutti. Risulta indiscutibilmente il giudice che interpreta meglio la propria funzione di «allenatore» dei concorrenti in gara: sceglie canzoni mai banali, cuce addosso a ciascun suo ragazzo il miglior abito possibile, è puntuale nell'analisi delle performance. Se Sky se lo tiene stretto nonostante gli eccessi della vita privata ci deve essere un motivo. Sentiamo di fargli un complimento che non gli piacerà: l'attività di giudice a X Factor è il vero capolavoro della sua carriera.

Elio, voto: 6,5
Ha un metodo tutto suo di preparare i cantanti alla competizione: tende ad affidare brani il più possibile distanti dal loro repertorio. Se funziona, il successo è garantito. È per esempio accaduto quando ha assegnato ad Aba Janis Joplin. Il guaio è che nella maggior parte dei casi non funziona: povero Alan che ha dovuto vedersela con «Creep», povero Fabio che si è ritrovato a maneggiare senza troppa convinzione i Green Day. Limiti (da giudice di X Factor) di un grande artista (con le Storie Tese).

Simona Ventura, voto: 6
Navigatissima donna di spettacolo, sa cosa può piacere allo spettatore televisivo medio. E al tempo stesso conosce i propri limiti: non è esattamente una musicologa. Per questo, ritrovandosi i Gruppi Vocali, con grande umiltà ha preferito affidarsi alle loro stesse scelte musicali. Nel caso degli Ape Escape ha avuto perfettamente ragione.

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi