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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2014 alle ore 08:20.

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Culturalmente solido e stilisticamente brillante, Chamayou ha il difetto – se così si può dire – di scrivere (e di ragionare) da militante. Il suo è dichiaratamente un libro politico, redatto per offrire «strumenti discorsivi» a quanti si oppongono all'imperialismo capitalista degli Stati Uniti d'America, di cui i droni rappresenterebbero la più compiuta (e la più infame) espressione militare. Su queste basi, Teoria del drone va letto nei suoi limiti oltreché nei suoi meriti. È un libro informativo e stimolante, ma anche capzioso e deludente.
È un libro capzioso quando riduce l'impiego dei droni alle sole forze armate degli Stati Uniti e di Israele, laddove sono oggi una cinquantina i Paesi del mondo, al Sud come al Nord, che ne fanno correntemente un utilizzo militare. È capzioso quando riduce il drone alla sua sola versione da combattimento, laddove la grande maggioranza degli aerei senza pilota sono droni di sorveglianza. È capzioso quando riduce la logica del drone alla sola etica del salvare le "nostre" vite sacrificando le "loro": laddove risulta dimostrato come in una varietà di contesti, dall'Afghanistan all'Iraq e dalla Libia al Mali, le ricognizioni dei droni di sorveglianza abbiano contribuito e contribuiscano a ridurre gli effetti collaterali dell'impiego dei droni da combattimento, a ridurre cioè (fuor d'eufemismo) i casi di morte di vittime civili per effetto di attacchi contro bersagli militari.
Teoria del drone diventa un libro deludente quando il suo proposito militante spinge l'autore oltre la soglia della disinformazione. Fino a sottacere il fatto che i droni da combattimento, se impiegati come alternative a un'invasione militare, diminuiscono significativamente sia il tasso generale di violenza sia il numero di civili uccisi. E fino a ignorare totalmente la natura dei bersagli umani ai quali i droni americani danno la caccia: non sfortunati corpi senza armi, ma terroristi talebani o qaedisti armati fino ai denti.
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Grégoire Chamayou, Teoria del drone. Princìpi filosofici del diritto di uccidere, traduzione di Marcello Tarì, DeriveApprodi, Roma, pagg. 224, € 17,00

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