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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2014 alle ore 10:14.

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Di colore rosso rubino, dell'intensità tipica del Montepulciano, i suoi profumi sono freschi, di fiore e frutto rosso, si sente tutto il sottobosco.
Notevoli anche le noti erbacee, quasi balsamiche.
In bocca è caldo, morbido, avvolgente, con un tannino forse ancora leggermente aspro, che però mi fa pensare ad un vino destinato ad evolversi ancora a lungo negli anni.
I sentori del legno sono piacevoli e non invasivi, note di liquirizia ed un leggero amarognolo nel finale, molto lungo e piacevole.

Prezzo in enoteca: 25 Euro

Ciavolich – Miglianico (CH) + Loreto Aprutino (PE)
Le origini della famiglia Ciavolich sono bulgare: mercanti di lana, arrivarono in Abruzzo intorno al 1500, stabilendosi a Miglianico, in provincia di Chieti.
Nel 1853 Francesco Ciavolich costruì la la prima cantina di famiglia, su due livelli: il piano terra destinato alla pigiatura delle uve ed alla produzione di vino cotto, il piano interrato destinato alle tinelle di legno per la fermentazione ed alle grandi botti per l'affinamento.
Palazzo Ciavolich, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu occupato dai Tedeschi che ne fecero il loro quartier generale. L'8 dicembre 1943 arrivarono le SS che cacciarono tutti dal paese.

Dopo la guerra Giuseppe Ciavolich costrui una nuova cantina tecnologicamente all'avanguardia ad Ortona a Mare.
Arriviamo ai giorni nostri: nel 1995 un brutto ictus colpisce Giuseppe Ciavolich, che decide di iniziare il ricambio generazionale, programmando l'inserimento della figlia Chiara, alla quale lascia la gestione dell'azienda nel 2004, all'età di 26 anni.

Chiara inizia un lavoro di modernizzazione e potenziamento dell'azienda, con interventi sia strutturali, che vanno dalla costruzione della nuova cantina a Loreto Aprutino, inaugurata lo scorso gennaio, al restauro conservativo della cantina di Miglianico, diventata sede al primo livello di una moderna vineria, mentre al piano interrato vi sono le botti dove affinano i vini rossi.

Diamo qualche numero: 44 ettari di vigneto, a cui si aggiungono 7 ettari di uliveto e 13 di seminativo, con una produzione annua vicino alle 200.000 bottiglie, ripartite su 12 etichette diverse.
Le vigne sono quasi interamente coltivate a pergola abruzzese, con alcuni impianti a cordone speronato.
Oltre alla produzione in bottiglia, che rappresenta il 40 % delle uve prodotte, vi è una produzione di vino sfuso (9 %), mentre la parte restante di uve prodotte (51 %) è venduta ad altri produttori.
L'enologo è l'abruzzese Romano D'Amario.
Il mercato di riferimento è equamente diviso tra Italia ed estero, principalmente USA, Canada, Giappone ed Europa.
I due vini di punta sono Aries, un Pecorino in purezza, e quello che ho assaggiato, Antrum, un Montepulciano d'Abruzzo.

Antrum 2006 Montepulciano d'Abruzzo DOC
Il nome ANTRUM si riferisce alle grotte sotterranee presenti nel nucleo originario della prima cantina Ciavolich a Miglianico, costruita nel 1853.
E' un Montepulciano in purezza, con tenore alcolico del 13,5 %. La produzione è di 9.000 bottiglie.
Vendemmia a mano a metà ottobre.
Dopo la vinificazione, affina prima in acciaio per 24 mesi, poi altri 24 mesi in barriques ed infine in bottiglia.

Nel bicchiere è di colore rosso rubino, molto intenso.
I profumi sono floreali, anche di fiori appassiti, parzialmente di frutti rossi, con note liquorose degli stessi.
In bocca è di buon corpo e struttura, caldo e morbido.
Dopo il frutto rosso, penso soprattutto alla prugna, arrivano i sapori dati dal legno, liquirizia, vaniglia ed anche una leggero gusto chinato. Di buonissima persistenza, gradevole il retrogusto finale. Abbinabile ad arrosti, cacciagione, salumi e formaggi stagionati.

Prezzo in enoteca: 25 Euro
www.italiadelvino.com

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