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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2014 alle ore 08:57.

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Semplice: egli recita il ruolo dello zio, fratellastro di Vannozza, la madre. Questo suo talento del muovere le carte e gli interessi che contano lo rende sempre più inamovibile dal suo ruolo di vice-papa. Dopo aver contribuito all'elezione di quattro papi ora Rodrigo decide che è arrivato il momento di far eleggere se stesso al soglio più alto. A questo punto è inutile che egli continui a recitare in famiglia il ruolo dello zio munifico che giunge la sera e riparte all'alba. Ormai, giacché sarà fra poco il padrone della santa cattedra di Roma, può buttare nel pattume ogni eventuale pettegolezzo che esploderà di certo appena si saprà che il papa tiene figli e moglie morganatica.
Ora però bisognerà far sapere questa verità anche alla sua prole. Non abbiamo, a tal proposito, documenti, ma possiamo ben immaginare il dialogo che ne sarà sortito al momento della rivelazione.
A questo punto facciamo entrare gli attori che reciteranno gli interventi nella scena della rivelazione.
Maria Chiara recita la parte di Lucrezia ed Enrico che impersona il ruolo di Cesare.
Ci sono anche la madre, il padre putativo e due altri figli ma dal momento che in questa scena non parlano non li abbiamo fatti entrare.
Io naturalmente interpreto la parte di Rodrigo Borgia che fino ad ora s'è fatto passare per zio.

Entrano gli attori
«Cari figlioli, ho una straordinaria notizia da darvi, il vostro zio fra poco diventerà papa».
Gli attori gridano e applaudono

Dario
Grida e applausi, abbracci e sbaciucchi da parte dei bimbi in coro.
"Basta così"
Lucrezia, saltando fra le braccia di Rodrigo, gli chiede:

Attrice 1
«Ma noi potremo sempre chiamarti zio o dovremo aggiungere Santità?»

Dario
Rodrigo prende fiato un attimo, li invita a sedersi tutti intorno a lui, compresa Vannozza e il marito, e poi annuncia l'incredibile verità:
«No, non mi dovrete più chiamare zio, perché invero non sono il fratello di vostra madre, e Carlo Canale non è il suo vero secondo marito, e il defunto vostro padre non era affatto vostro padre». I ragazzi restano come annichiliti, Cesare chiede:

Attore 1
«E allora, se tutti qui siamo personaggi finti, fasulli, tu chi sei?»

Dario
«Sono il padre, il vero padre di tutti voi, non solo spirituale ma soprattutto carnale, che vi ha generato con vostra madre, l'unica persona reale».

Attore 1
«E avete continuato a raccontarci questa menzogna, hai recitato la parte dello zio per tutto questo tempo, perché?».

Dario
«Beh, menzogna è un termine un po' troppo pesante, diciamo finzione. Ho dovuto fingere perché sarebbe stato uno scandalo far venire alla luce la verità, cioè che il vice-papa, quale sono stato fino a questo punto, avesse una donna che amava e insieme a quella avesse generato quattro splendidi figlioli. E anche per voi sarebbe stato difficile uscirne indenni».
Lucrezia scoppia in lacrime e con lei anche il fratello più piccolo.

Attrice 1 singhiozzando
«Ci avete sempre raccontato che non bisogna mentire, che la verità non si può tradire né insozzare. Ed ora veniamo a sapere che tutto nella nostra casa era finto, truccato. Nostro padre mentiva, prendendoci in braccio, mentiva sdraiandosi nel letto con nostra madre, e anche lui, il nostro precettore, tutto finto. Cosa diremo ai nostri amici, alla gente che con ironia ci chiederà "Come stanno i vostri padri?"».

Dario
Tutta questa scena ha luogo quando Lucrezia ha 11 anni.
Due anni dopo il Papa e il fratello Cesare decidono che sia giunto il tempo di dare un marito alla bambina.
Viene scelto Giovanni Sforza, nipote di Ascanio Sforza, il potente cardinale che aveva favorito l'elezione di Alessandro VI Borgia.
È un matrimonio combinato per giochi politici. Serve a legare strettamente il papa a Lodovico il Moro, famoso Duca di Milano, potentissimo.
Il 12 giugno 1493 Lucrezia sposa il giovane rampollo degli Sforza in pompa magna. Il nuovo palazzo dove vivranno felici per ben quattro anni si trova a Pesaro, nelle Marche dove il marito è il regnante ufficiale.
Il ménage fra i due sposi sta navigando in acque tranquille. E come potrebbe essere altrimenti? Basta ammirare il famoso ritratto di Lucrezia, che vi mostriamo, per dover esclamare: "Che splendida figliola!"

Immagine ritratto
Ma gli interessi del papa e di tutta la famiglia dei Borgia cambiano all'istante. Il papa ha nuovi progetti: ha deciso di eliminare dal proprio carnet il re di Francia e, al contrario, di riversarsi completamente verso il regno di Napoli. Quindi bisognerà togliere Lucrezia dalle mani dello Sforza e spostarla fra le braccia di un nuovo marito legato alla corte partenopea.

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