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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2014 alle ore 14:47.
L'ultima modifica è del 06 luglio 2014 alle ore 16:14.

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Il cinema d'animazione è ancora protagonista nelle nostre sale: dopo lo splendido «La città incantata» di Hayao Miyazaki, uscito la scorsa settimana, e in attesa di «Dragon Trainer 2» (in arrivo a metà agosto), anche questo weekend vede svettare un'interessante pellicola animata, «Rio 2096». Il resto è noia, a partire dall'horror «Le origini del male» e dalla commedia «Insieme per forza».

Vincitore dell'importante Festival di Annecy 2013, «Rio 2096» racconta la storia di un uomo, appartenente al gruppo degli Indios Tupinamba, che viene prescelto dagli dei per attraversare le epoche e salvare il mondo dal male. Il suo viaggio è guidato dal forte legame con Janaína, la donna che ama e che amerà per sempre.

Attraverso la vicenda del protagonista, il regista Luiz Bolognesi ripercorre la storia del Brasile in quattro momenti fondamentali: la scomparsa degli indios per mano dei portoghesi nel 1500, la schiavitù del 1800, la dittatura negli anni '70 del '900 e la futuristica Rio de Janeiro distrutta dalla guerra per l'acqua e dal capitalismo in un non troppo lontano 2096.

Indubbiamente tra le opere d'animazione più originali e coraggiose degli ultimi anni, «Rio 2096» è un prodotto affascinante, seppur non sempre scorrevole, che racconta come i cambiamenti (tra un'epoca e l'altra) siano spesso soltanto apparenti: la ciclicità della Storia, infatti, non lascia mai scampo al genere umano. La cura visiva non è di primissimo livello, ma si tratta di un'animazione (per adulti) comunque suggestiva e decisamente non convenzionale. Ben più banale è invece «Le origini del male», horror firmato da John Pogue. Ambientato a Oxford nel 1974, il film ci mostra gli esperimenti del professor Joseph Coupland, esperto in malattie psichiatriche. Per approfondire le sue teorie, usa come cavia una ragazza schizofrenica convinta di essere posseduta da uno spirito maligno.

Dopo l'inconsistente «Quarantena 2» del 2011, Pogue realizza un'altra pellicola di cui si poteva tranquillamente fare a meno.Scontato negli sviluppi narrativi, «Le origini del male» è un'infinita sequela di cliché di basso livello, piatta dal punto di vista visivo e vittima di diverse sequenze semplicemente impresentabili, il finale in primis. Più sbadigli che spaventi per un horror incapace di fare il suo dovere. Infine, una menzione negativa anche per la commedia «Insieme per forza» con Adam Sandler e Drew Barrymore, nella parte di due genitori single. Lui vedovo, lei divorziata, si conoscono on-line e organizzano un primo appuntamento che non va a buon fine. Il destino li farà incontrare nuovamente, insieme alle rispettive famiglie. Diretto da Frank Coraci, «Insieme per forza» mostra tutto il repertorio negativo della maggior parte delle commedie hollywoodiane di oggi: una trama banale, una regia dozzinale, un gruppo di attori mai intensi. Ridere è quasi impossibile, sorridere (raramente) si può, ma bisogna sforzarsi.

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