Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2014 alle ore 08:14.

My24

Come è accaduto qualche anno fa con la Reggia di Venaria Reale, anche con la Villa Reale di Monza abbiamo assistito a un autentico "miracolo". Dopo i fasti asburgici, napoleonici e sabaudi (bruscamente interrotti dal regicidio di Umberto I nel 1901 nel viale antistante la residenza), la Villa Reale di Monza sembrava destinata a un irreversibile declino. Per chi lo ricorda, lo spettacolo era desolante: esterni degradati, infissi cadenti, interni privati di ogni arredo e deturpati dal crollo degli stucchi, dallo strappo delle tapezzerie, dai danni inflitti ai mirabili pavimenti lignei. Un potenziale rudere senza futuro.
Che cosa mancava alla Villa di Monza per risorgere da tanto declino? Semplice: mancavano gli uomini giusti al momento giusto.
Ecco il "miracolo". Dopo decenni di parole, intenzioni e teorie, due anni fa è sorta l'alba del giorno propizio: Regione Lombardia e Italiana Costruzioni dei Fratelli Navarra siglano un accordo per il restauro e la gestione della Villa nei prossimi vent'anni. Tutti cominciano a remare insieme e dalla stessa parte. Regione Lombardia, Comuni di Monza e Milano, Provincia di Monza, imprenditori e Confidustria di Monza mettono a disposizione forze e risorse. E a essi si aggiunge il contributo di Arcus.
Il resto ce lo mettono i fratelli Navarra. La loro impresa di costruzioni e restauri non teme i grandi progetti e le grandi sfide. La Italiana Costruzioni dispone di forze economiche e competenze tecniche per affrontare il radicale restauro della villa e per pensare alla futura gestione. Dopo aver ultimato il restauro del colonnato di San Pietro a Roma, nel marzo 2012 Attilio Maria Navarra si trasferisce a Monza. E in poco più di due anni compie il "miracolo". Con 100 tra operai e restauratori al fianco, Navarra mette mano a una struttura di 40 stanze, di 3.500 metri quadri di superficie, con 1.000 metri quadri di parquet, 800 metri quadri di superfici lapidee, 1.200 metri lineari di impianti. In perfetto accordo con la Soprintendenza regionale che vigila sul cantiere, in settecento giorni di lavoro la villa riacquista il suo splendore.
La consegna viene stabilita al maggio 2014. E tempi di consegna vengono rispettati al millimetro: il 26 giugno scorso c'è stata la solenne (e commuovente) cerimonia della fine dei lavori.
Ad aggirarsi ora per gli appartamenti reali del primo e del secondo piano nobile pare davvero di sognare. Tutto è stato magnificamente recuperato: stucchi, stoffe, dipinti, parquet e infissi. Adesso possiamo godere della magnificanza dello scalone d'onore, vasto, solenne e luminoso. Possiamo ammirare perfettamente ripristinata la stanza del guardaroba del Principe di Napoli, con tanto di vasca da bagno e di servizi igienici celati dentro un armadio. E possiamo finalmente ammirare, in tutta la sua solennità, l'appartamento approntato per ospitare l'imperatore di Germania a Monza.
Il "miracolo" della reggia di Monza è costato complessivamente 24 milioni di euro (19 ce li ha messi la Regione Lombardia, il resto i Fratelli Navarra e gli altri investitori).
Ma come verrà gestita in futuro la villa? E che cosa offrirà ai suoi visitatori?
La Nuova Villa Reale di Monza spa (società controllata da Italiana Costruzioni) gestirà la residenza per i prossimi venti anni. Poi la restituirà al Consorzio proprietario e al Comune di Monza. I programmi delle offerte sono questi. Al pian terreno (oltre ai servizi d'accoglienza per i visitatori) aprirà un ristorante che proporrà piatti di chef stellati. Il primo piano nobile (con gli appartamenti del re e della regina) ospiteranno eventi di vario genere, gestiti da Vision Plus. Il secondo piano nobile (con gli appartamenti dei principi e degli ospiti) verrà dedicato alle grandi mostre: quella sul «Paesaggio italiano visto dai pittori esteri» sarà la prima e aprirà i battenti in concomitanza con Expo. A gestire gli eventi espositivi sarà la società Cultura Domani, alla quale è stata affidata anche l'organizzazione delle visite turistiche nella villa. Infine, il Belvedere al terzo piano è stato dato in concessione alla Triennale di Milano che vi aprirà un'esposizione permanente dedicata del Design, organizzando a latere mostre a tema e corsi di formazione (gestiti dalla Camera di Commercio). Va sottolineato che il Belvedere non è mai stato aperto al pubblico. Era il classico sottotetto che un tempo ospitava gli appartamenti della servitù, ed è caratterizzato da un complesso gioco di capriate in legno che sorreggono il tetto. Il nome di Belvedere non è stato dato a caso: dalle sue finestre si godono le più spettacolari vedute del parco e del viale d'accesso alla villa.
Durante i mesi dell'Expo, la Villa Reale di Monza sarà una delle sedi di rappresentanza destinate a ospitare incontri ufficiali dei capi di stato e di governo giunti nel nostro Paese per Expo. Così la villa rinnovata tornerà al centro della storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi