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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2014 alle ore 08:13.
L'ultima modifica è del 27 luglio 2014 alle ore 13:50.

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«C'è un gran numero di uomini politici che si è convinto che l'onestà sia non necessaria, lenta, sovversiva degli interessi del genere umano, e incompatibile con un veloce progresso». Parole severe, che potrebbero essere state scritte da un pubblico ministero alle prese con una delle tante storiacce di corruzione cui ci ha purtroppo abituato la cronaca. Invece, questa eloquente espressione di sconforto per lo stato della moralità pubblica si deve allo scrittore britannico Anthony Trollope, in un romanzo pubblicato intorno alla metà del diciannovesimo secolo. Scoprire che le cose sono già andate male in passato non è una consolazione. Tuttavia, può essere utile perché ci aiuta a mettere in prospettiva i nostri problemi presenti per esaminarli con distacco. Un supporto prezioso per chi volesse avventurarsi in questo esercizio intellettuale – della cui rilevanza pratica non c'è da dubitare – è offerto da un bel libro di Francesca Rigotti, una filosofa italiana che vive e lavora all'estero da anni, ma ha mantenuto un forte legame con il nostro paese, della cui cultura, in tutte le sue sfumature, alte e basse, è un'attenta e lucida osservatrice.
Onestà è parte di una collana, diretta da Roberto Mordacci e Andrea Tagliapietra per la Raffaello Cortina Editore, che ha lo scopo di mettere a disposizione del lettore agili introduzioni ad alcune delle nozioni centrali della morale. Anche questo volume, come i suoi predecessori, si articola sostanzialmente in tre parti: (I) una fenomenologia linguistica degli usi del termine, o dei termini, impiegati per esprimere la nozione oggetto d'indagine, (II) una genealogia concettuale, che cerca di rintracciarne le origini e di ricostruirne la storia, e, infine, (III) una discussione critica che si concentra in modo particolare sull'attualità. Nel libro in questione, e questo è un merito da ascrivere all'autrice, questa partizione viene articolata in modo straordinariamente ricco. A essere esaminati non sono soltanto testi filosofici. La Rigotti ci guida infatti in un percorso che mescola sapientemente filosofia, letteratura, arte e cultura popolare. Si passa da Cicerone a Cormac McCarthy, da De André al Verrocchio, da Hume a Casablanca. Tutto questo in poco più di centocinquanta pagine dense e argute, che sono un modello di alta divulgazione.
Per la Rigotti il modo in cui parliamo dell'onestà segnala che la concepiamo come una virtù. Essa, infatti, «ha a che fare con intenzioni, motivi e disposizioni del carattere e del comportamento di una persona. Se diciamo di qualcuno che possiede la virtù dell'onestà gli attribuiamo un aspetto lodevole del carattere; possiamo per esempio fidarci del fatto che non mentirà né ci ingannerà e nemmeno ci trufferà». Salvo che in casi eccezionali, e che comunque andrebbero giustificati, «ci aspettiamo che la persona onesta non menta, non inganni, non sopprima deliberatamente informazioni, non corrompa con denaro o ricchezza né accetti di essere corrotta, non rubi, non frodi, e infine, last but not least, paghi la giusta mercede al tempo dovuto, e senza dilazione». L'insieme di queste caratteristiche, che nel corso del libro vengono analizzate e discusse, costituisce quello che la Rigotti chiama il "senso esteso" della nozione di onestà, che ella contrappone al "senso ristretto" che riguarderebbe invece i casi in cui essa viene applicata in ambito economico. L'idea di fondo è che non si dovrebbe ricostruire la nozione di onestà esclusivamente a partire dagli usi che ne facciamo ragionando su proprietà e obbligazioni, perché questo non ci farebbe cogliere la piena articolazione delle ragioni morali che abbiamo per lodare e onorare le azioni delle persone oneste.
L'onestà non si riduce alla legalità perché ci sono atti disonesti che sono legalmente indifferenti. Un legame potrebbe esserci con il senso più ampio, generale, della parola "giustizia", come ha suggerito Renford Bambrough in un saggio su Aristotele. Anche sotto questo profilo il libro di Francesca Rigotti offre diversi spunti di riflessione.
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Francesca Rigotti, Onestà,
Raffaello Cortina Editore, Milano, pagg. 164, € 12,00

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