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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2014 alle ore 12:16.
L'ultima modifica è del 31 luglio 2014 alle ore 12:16.

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Esattamente 60 anni fa, il 31 luglio del '54, Lino Lacedelli di Cortina e Achille Compagnoni di Santa Caterina Valfurva erano i primi esseri umani a posare i loro piedi sulla cima della seconda piu' alta (ma sicuramente la piu' difficile) vetta del mondo. Oggi si celebra -forse piu' in Pakistan che in Italia - il cosiddetto Giubileo di Diamante per un'impresa sportiva che ebbe il merito, nell'Italia di sessanta anni fa, di ridare dignita' e fiducia a un Paese uscito sconfitto dalla guerra. Merito di un professore ambizioso e caparbio come Ardito Desio ma anche di un presidente del Consiglio come Alcide De Gasperi che aveva capito perfettamente la necessita' di quella vetrina internazionale.

Dopo di allora Desio profuse le sue ultime energie fino a tutti gli anni '80 per trasformare l'impresa alpinistica in un'occasione di grande cooperazione internazionale nel settore scentifico e ambientale con il Pakistan (per il K2) e con il Nepal (per la piramide al campo base Everest) dando vita a quel comitato EVK2Cnr oggi presieduto da Agostino Da Polenza. E c'era sempre lui, Da Polenza al campo base nella notte tra venerdi e sabato scorsi a coordinare con la radio la squadra degli alpinisti italiani e pakistani che hanno messo piede per primi quest'anno su una montagna quasi impossibile. Michele Cucchi, guida di Alagna e Simone Origone recordman di velocita' sugli sci (250 km ora) che hanno portato in cima per la prima volta sei alpinisti pakistani di Hushey, Hassan Jan, Muhammad Sadiq, Ghulam Mehdi, Ali Durani, Muhammad Hassan, Rehmat Ullah Baig.

Emozionante il collegamento telefonico lunedi' scorso in urdu tra l'ambasciatore pakistano in Italia Themina Jiaunjua e il capo spedizione pakistano Muhammad Taqi. Un risultato eccezionale frutto del lavoro certosino di selezione degli alpinisti pakistani da parte della guida Maurizio Gallo del Comitato EVK2 Cnr di Bergamo responsabile da vari anni del progetto di pulizia della valle del Baltoro dai rifiuti portati da trekkinisti e alpinisti. Franco Frattini ex ministro degli Esteri e attualmente presidente del Sioi ma soprattutto grande appassionato della montagna si e' congratulato in diretta con Da Polenza per il successo della missione sostenuta dal governo del Baltistan e dalle autorita' italiane.

L'Italia del '54 ha detto Frattini, era riuscita a scrollarsi di dosso le macerie della guerra anche con quell'impresa alpinistica. Lo spirito di allora va recuperato oggi per uscire dalla crisi che attanaglia il Paese e tutta l'Europa. E oggi come 60 anni fa per Lacedelli e Compagnoni, sulla cima del K2 svettava un marchio storico dell'abbigliamento sportivo rilanciato proprio in Italia come Moncler che ha fornito gli equipaggiamenti per gli alpinisti italiani e pakistani ispirandosi alla collezione Moncler dell'alpinista francese Lionel Terray e sponsorizzando la spedizione K2 60 anni dopo con oltre 500mila euro.

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