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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2014 alle ore 08:15.

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Per tutta l'estate Pietrasanta si conferma la vera capitale italiana dell'arte contemporanea. Gallerie private e spazi pubblici fanno a gara nel proporre artisti da tutto il mondo i quali, proprio a Pietrasanta, riscoprono l'arte plastica e trovano le loro espressioni migliori nella scultura in marmo, bronzo, ferro o terracotta.
Il tour può, dunque, incominciare dall'Ex Marmi di Pietrasanta (via Nazario Sauro 52), uno spazio suggestivo a dieci minuti a piedi dal centro, dove è in corso fino all'8 agosto la personale di Filippo Sciascia (1972) organizzata dalla Galleria Poggiali e Forconi di Firenze. L'autore siciliano, che vive e lavora a Bali, presenta una trentina di sculture rileggendo i personaggi della mitologia greca alla luce delle filosofie orientali.
Artista filosofo è anche il piemontese Valerio Berruti (1977), in mostra fino al 3 agosto dalla Galleria Marcorossi (piazza Duomo 22, via Garibaldi 16) con una serie di nuovi lavori tra cui una scultura in alluminio di 3 metri, 30 disegni su carta e 15 affreschi su juta.
«Certo, Certissimo, anzi probabile» è il titolo della personale di Pino Deodato (1955) in corso fino al 27 luglio nelle due gallerie di Susanna Orlando, quella storica di Forte dei Marmi e la galleria-studio di Pietrasanta (via Stagi 12). L'artista calabrese affronta temi complessi in forme lievi, che si esprimono sia nelle sculture in terracotta, sia nel mondo onirico delle sue tele.
A Pietrasanta dal 2011 opera la galleria Accesso, fondata dall'americano Brad Brubaker e dall'inglese Paul Feakes. La Versilia è entrata nel loro cuore e qui ogni anno danno spazio a numerosi artisti internazionali, ospitando personaggi di spicco della cultura statunitense. Per l'estate 2014 hanno invitato Adam Markovic (Chicago, 1972), alla sua prima personale italiana, e dal 3 agosto al 5 settembre propongono la collettiva «Visual Intelligence», con opere di sette artisti della New York Academy of Art: ospite d'eccezione sarà Eileen Guggenheim, tra le donne più influenti della scena americana.
Da Eduardo Seci Contemporary (via Stagi 38), invece, prosegue fino al 7 agosto il secondo ciclo di mostre estive «3x3», che accomuna tre autori – per altro molto distanti tra loro – sul tema dell'ombra, declinata in modo inedito. Le carte strappate della tedesca Angela Glajcar (1970), le tele astratte del romano Marco Tirelli (1956) e i bassorilievi lignei dell'aquilano Roberto Pietrosanti (1967) trascinano lo sguardo in un luogo metafisico.
La gallerista Barbara Paci, dopo dieci anni nella storica sede di piazzetta del Centauro, si trasferisce nel nuovo spazio di via Garibaldi 45. Qui dal 5 luglio propone la collettiva «It's time to move», tra cui si segnalano le sculture del gardesano Aron Demetz (1972) e i marmi dell'inglese Thom Puckey (1948).
Da Bonelli Lab (via Garibaldi 23) è in corso fino al 28 settembre la collettiva degli artisti selezionati da Giovanni Bonelli tra cui gli italiani «inventori di cosmi» Davide Nido, Robert Pan, Dany Vescovi, Roberto Floreani, mentre da Cardi (via Padre Eugenio Barsanti 45) sono in vendita i lavori di artisti stranieri emergenti.
Per vedere quelli più affermati, però, bisogna visitare il Complesso Sant'Agostino e piazza Duomo dove si svolge, dal 26 luglio al 14 settembre, «Shadow, Dust and Promise of Future» con opere di Marina Abramovic, Antony Gormley, Ai Weiwei, Anish Kapoor, Chen Zen, Mona Hatoum, Kiki Smith. Negli stessi giorni al Cav di Pietrasanta (viale San Francesco) è in corso la mostra «Tempus Fugit. Flirting with Disaster» con lavori di Damien Hirst, Marc Quinn, Vanessa Beecroft, Keith Haring, Enrico Castellani, Wim Delvoye, Louise Nevelson.
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