Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2014 alle ore 08:14.

My24

Siamo nella Foresta Nera. Di fronte a noi si staglia una delle figure più imponenti e controverse dell'intera storia della filosofia. Nonostante indossi un buffo vestitino tirolese, incute profondissimo timore.
Professor M. da B., ci racconti degli anni della sua formazione.
Nacqui in una famiglia profondamente cattolica, originaria del viterbese. Studiai in seminario e mi appassionai subito alla teologia. Poi entrai nell'ordine francescano e in pochi anni ne divenni Generale...
Sì, e qualche anno dopo, abbandonata la fede, divenne Rettore dell'Università di Friburgo. Maestro, si direbbe che lei abbia cura delle cariche...
Certamente, caro giovanotto! La cura è la totalità formale esistenziale del tutto strutturale ontologico dell'Esserci.
Naturalmente, naturalmente. Ci dica allora del suo grande lavoro giovanile, che era una sorta di viaggio nella mente di Dio.
Be', in realtà era un lavoro acerbo, poco ambizioso. Vi sostenevo che tutte le scienze sono riducibili alla teologia e discutevo della contemplazione dei nomi propri di Dio...
Tipo Dio, Yahweh, Allah...
Ma cos'ha capito? L'Essere e il Bene, questi sono i nomi di Dio cui mi riferivo! E poi avevo l'idea di una bella estasi finale. In quegli anni, in realtà, ero ancora molto ontico...
Sì, certo, molto ontico. Poi però ha cambiato idea...
Ovviamente: anche se a Lei non l'hanno avvertita, io ogni tanto mi produco in una Kehre, una svolta...
Certo, Maestro, certo. Nella sua successiva grande opera lei ha sostenuto che l'uomo è il pastore dell'essere. Allude alla necessità di un ritorno alla ruralità originaria?
In tutta franchezza, le sue domande si collocano al livello della chiacchiera. Non credo la si possa fare partecipe del disvelamento. Le basti sapere che l'uomo non è il signore dell'essente. Questa chiamata viene con il gettare da cui si origina l'essere-gettato dell'Esserci.
Ovviamente. Non so perché, ma mi sovviene la sua famosa affermazione che il nulla nulleggia. Un suo famoso collega ha scritto che si tratta di un totale nonsenso...
Non mi faccia perdere la pazienza, buon uomo! Scusi, ma mi dice lei cos'altro potrebbe fare il Nulla? Iscriversi al dopolavoro ferroviario? La torre torreggia, lo schiaffo schiaffeggia. E il Nulla nulleggia: è ovvio. Ognuno fa ciò che gli compete: Lei, per esempio, è un giornalista e fa il giornalista. Male, certo, ma lo fa!
Stremato, gli chiedo un caffè. M. da B. si alza maestosamente dal tavolo. Con incedere ieratico si reca al tavolo della cucina e mette una cialda nella macchina. Qualcosa però va storto e il caffè deborda dalla tazzina, macchiandogli il completino tirolese. Il grand'uomo perde il suo carisma e, battendo un pugno sul tavolo, impreca:
Baviera maiala! E poi dice che uno se la prende con la tecnica... Anche stavolta niente caffè, nisba, nada! Capisce ora perché la tecnica conduce inevitabilmente al nichilismo, vero?
In realtà non capisco bene, e comunque vorrei un caffè. Ma naturalmente assentisco con deferenza alle sue parole. Lui si ricopre di smacchiatore e poi, guardandomi in tralice, mi chiede:
Lo sa quanto mi è costato questo completo al mercatino di Friburgo? E ora, per colpa sua, si è macchiato! Lei mi rammemora dell'oblio dell'essere, lo sa? E perché, invece di disturbare me, non è andato da quel cialtrone dell'esistenzialista francese?
Esausto, mi alzo e me ne vado. Uscendo, penso che in effetti la pastorizia proprio non fa per me.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi