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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2014 alle ore 09:03.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2014 alle ore 15:19.

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Robin Williams in una scena del film "L'attimo fuggente" (AFP Photo)Robin Williams in una scena del film "L'attimo fuggente" (AFP Photo)

Il suo " Mi Chiamo Mork" risuona nelle orecchie di un'intera generazione ed è ovvio che i fan e non solo siano rimasti attoniti alla notizia della morte di Robin Williams. Attore versatile, dall'inconfondibile stile "pazzerello" e protagonista di tanti film cult come «Good Morning Vietnam», lo abbiamo amato nel ruolo del professor John Keating della «Dead Poets Society», in «Hook - Capitan Uncino», nella strepitosa finta-nunny «Mrs. Doubtfire» (1993) e naturalmente nella serie «Mork e Mindy» (dal 1978 al 1982) che "da alieno" lo lanciò nel firmamento hollywoodiano .

Robin Williams se ne è andato all'età di 63 anni. La notizia è stata resa nota dalla Polizia di Marin County. Secondo le prime indiscrezioni si sospetta che l'attore si sia suicidato. «Negli ultimi tempi combatteva con una grave depressione» ha detto la sua portavoce Mara Buxbaum. Da tempo era cosa nota che l'attore lottava anche contro dipendenze da alcool e droghe.

L'attore che era nato a Chicago nel 1951 ed era cresciuto a Detroit, aveva avuto nel 1998 la consacrazione dell'Oscar con la statuetta per il miglior attore non protagonista nel film «Good Will Hunting», dove aveva lavorato al fianco di un giovane ed emergente Matt Damon. Del 1997 anche la pellicola fantasy "Al di là dei sogni". Comico dalle strepitose qualità di adattamento ai ruoli più disparati aveva prestato la voce al genio blu nel disneyano "Aladdin". Indimenticabile la sua interpretazione di Braccio di Ferro in "Popeye" di Robert Altman nel 1980 e di Adrian Cronauer in "Good Morning, Vietnam" nel 1987. Nel 2002 è uno dei protagonisti in "Insomnia" di Christopher Nolan.

Movimentata anche la vita privata dell'artista, con tre matrimoni all'attivo. L'attore, dopo dieci anni di vita coniugale nel 1988 aveva divorziato dalla moglie Valerie, dalla quale aveva avuto un figlio, Zachary, quando i giornali rivelarono una sua relazione con Marsha Garces, la bambinaia del figlio. Nel 1989 sposa Marsha, dalla quale ha avuto due figli. Con Marsha ha dato vita a una propria compagnia di produzione, la Blue Wolf. Il 23 ottobre 2011, l'attore si sposa per la terza volta con Susan Schneider, una graphic designer conosciuta nel 2009.

In una nota la famiglia ha chiesto il rispetto della privacy. «Ho perso mio marito e il mio miglior amico. Il mondo ha perso uno degli artisti e delle persone più amate - ha scritto la moglie Susan Schneider - Ho il cuore spezzato e speriamo che Robin venga ricordato non per la sua morte ma per gli innumerevoli momenti di gioia e riso che ha dato a milioni di persone».

Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dalla famiglia del presidente Obama, da attori e da persone comuni sulla stella che brilla sulla walk of fame di Hollywood. «Robin Williams era un aviatore, un medico, un folletto, una tata, un presidente, un professore, un Peter Pan casinista, e qualsiasi altra cosa ci fosse nel mezzo», scrive in una nota il presidente degli Stati Uniti, dimostrando tra l'altro di aver ben presente nella memoria la poliedricità dell'artista e la molteplicità dei ruoli da lui interpretati in decenni di carriera.
«Era un comico genio e le nostre risate erano il fragore che lo sosteneva. Non posso credere che se ne sia andato» ha detto il regista Steve Spielberg.

Parafrasando il poeta Orazio ci aveva insegnato ne «L'attimo fuggente» che occorre «cogliere l'attimo, cogliere la rosa quando è il momento, perché - strano a dirsi - ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà». Ecco, grazie Robin per averci donato insieme attimi di intense emozioni accompagnati da risate densissime.

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