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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2014 alle ore 10:25.
L'ultima modifica è del 14 agosto 2014 alle ore 13:24.

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Dragon Trainer 2Dragon Trainer 2

Il cinema d'animazione torna protagonista dell'estate in sala: dopo «Rio 2096» di Luiz Bolognesi, uscito in luglio, questo weekend è il turno di «Dragon Trainer 2» di Dean DeBlois, prodotto dalla Dreamworks Animation. Tra le novità anche il mediocre «Hercules – Il guerriero» diretto da Brett Ratner.

Sequel del fortunatissimo film del 2010 («Dragon Trainer» ha incassato in tutto il mondo quasi 500 milioni di dollari), «Dragon Trainer 2» si apre mostrando draghi ed esseri umani che vivono pacificamente e all'unisono nel piccolo villaggio di Berk. Nuovi pericoli sono però all'orizzonte e il giovane Hiccup, insieme al fidato drago Sdentato, dovrà combattere per preservare l'armonia della comunità.
Presentato fuori concorso all'ultimo Festival di Cannes, «Dragon Trainer 2» è uno spettacolo per gli occhi e per il cuore di tutta la famiglia. Se la sceneggiatura è piuttosto semplice e scontata, quello che fa la differenza è il notevole apparato visivo, supportato da un 3d pienamente all'altezza.

Rispetto al primo capitolo potrebbe risultare più convenzionale, ma l'azione non manca e il divertimento è garantito, soprattutto per i più piccoli.
La seconda e ultima uscita del weekend di Ferragosto è «Hercules – Il guerriero» di Brett Ratner, con protagonista Dwayne Johnson.
L'attore (ex "The Rock") veste i panni di Hercules, semidio che si mette alla guida di un gruppo di mercenari: l'obiettivo è quello di portare a termine una guerra civile sulle terre di Tracia per poi tornare a regnare sul proprio trono.

Tratto da una graphic novel di Steve Moore, «Hercules – Il guerriero» segue la moda e i tanti clichés del filone peplum-mitologico del nuovo millennio, di cui fanno parte pellicole come «300» di Zack Snyder o «Immortals» di Tarsem.
Pensato per gli amanti dell'adrenalina e del culturismo, unisce action e commedia ma Brett Ratner («Red Dragon», «Tower Heist») non riesce a equilibrare al meglio i diversi registri e il film gli scappa presto di mano.
Dwyane Johnson fa quel che può: mostra i muscoli ma la sua gamma espressiva è, come sempre, troppo limitata.

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