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Questo articolo è stato pubblicato il 22 agosto 2014 alle ore 15:39.
L'ultima modifica è del 22 agosto 2014 alle ore 17:50.

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A Rovereto e Trento, dal 30 agosto all'8 settembre, il Festival di danza contemporanea Oriente Occidente ospita tredici compagnie con produzioni in prima nazionale e creazioni originali per il Festival, tra le più significative dell'attuale panorama coreutico. Gli autori arrivano dall'Europa, dall'Africa Subsahariana, dal Venezuela e dal Medio Oriente con il loro bagaglio di culture, di storie da raccontare, di mondi da condividere.

"Corpo a corpo" è la cifra narrativa della trentaquattresima edizione. Un "corpo a corpo" che rimanda alla conflittualità dei singoli o della società tutta. Nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale non poteva essere che questo il fil rouge di Oriente Occidente 2014. Ancor più a Rovereto dove una campana, originata dalla fusione di cannoni delle diciannove nazioni che combatterono la Grande Guerra, quotidianamente la ricorda con i suoi rintocchi, ed è monito perenne di pace.

Novità di questa edizione di Oriente Occidente è la pratica della community dance, che mira a coinvolgere il territorio e i suoi abitanti in un'espressione artistica condivisa e per tutti. Tra i tanti protagonisti, infatti, Virgilio Sieni, direttore della sezione Danza della Biennale di Venezia, presenta a Oriente Occidente presenta un lavoro Ispirato al Vangelo secondo Matteo.

Questo progetto, nato in collaborazione con la Biennale Danza di Venezia, dove debutterà a luglio, vede sette regioni italiane coinvolte e duecento interpreti non professionisti impegnati nella realizzazione di 27 quadri. Due di questi: Annuncio dell'Angelo e Ultima Cena hanno protagonisti gruppi trentini e sono in scena a Oriente Occidente. Assiste Virgilio Sieni in questo lavoro a tappe Franca Zagatti, che ha seguito il gruppo al suo formarsi. Pioniera della community dance in Italia, Zagatti collabora a Oriente Occidente dallo scorso anno e sarà presente anche a questa edizione con le sue performance.

Tante le presenze significative di questa edizione. Tra i coreografi, gli israeliani Sharon Fridman, Sharon Eyal, Emanuele Gat e Noa Wertheim, il francese Fabrice Guillot, il belga Wim Vandekeybus; tra le compagnie, Retouramont e Vertigo Dance Company con la loro danza acrobatica, Candoco Dance Company, pioniera dell'integrazione tra danzatori abili e diversamente abili, Balletto Civile, gruppo nomade animato da una forte tensione etica, e due note compagnie africane, Baninga e Via Katlehong Dance.

Nel cuore del centro storico di Rovereto, per quasi tutta la durata del Festival si terrà (In)visible Dancing, una breve coreografia interpretata da danzatori professionisti della Compagnia Protein. Tante ‘piccole danze', diventeranno progressivamente un flash mob di massa coinvolgendo amatori, musicisti di strada e gente comune. Il Festival, come di consueto, proporrà anche la sezione Linguaggi. "Corpi e conflitti", tema di questa edizione, sarà indagato da studiosi, giornalisti, economisti e scrittori e sarà affiancato da proiezioni cinematografiche.

E ancora: anche quest'anno, il Festival Oriente Occidente, con Cid Cantieri progetti di giovane danza, sostiene la produzione di tre creazioni di altrettante compagnie trentine. Infine, in occasione della riapertura dello storico Teatro Zandonai, arriva a Rovereto l'Hamburg Ballet con Silvia Azzoni, étoile della compagnia dal 2001, considerata una delle migliori ballerine italiane sulla scena mondiale.
Tutti gli spettacoli e gli appuntamenti del Festival su www.orienteoccidente.it

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