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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2014 alle ore 08:14.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 17:30.

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Volver è un tango, indimenticabile nell'interpretazione di Carlos Gardel. È il tema di una zarzuela, La rosa dell'azafràn, che ha ispirato copione e film di uno dei capolavori iperrealisti di Pedro Almodòvar. Pubblicata da Einaudi, la sceneggiatura di Volver affronta, come in un racconto, storie di resurrezioni e di riconciliazioni. Di sopravvivenze e di ritorni. Di famiglie in cui le donne amano e bastano a se stesse, mentre gli uomini e i padri sono solo capaci di mostruosità.

Almodòvar ritorna alla terra che lo ha generato, per le strade lastricate, nei cortili, tra i mulini a vento della Mancia, dove si torna «come al seno materno». E dove, come fantasmi, tornano anche le madri. Perché ritorna solo chi conserva la memoria di un inizio. Sullo sfondo brilla Madrid, «vicina ma inaccessibile»: in città, tra cucine e saloni di bellezza, figlie, nonne, cugine, zie si dividono sciagure e problemi. E si confidano segreti. Raimunda (che nel film è la vibrante Penélope Cruz) da ragazza è stata abusata dal padre. E vendicata dalla madre (interpretata da Carmen Maura), che riappare dall'aldilà, nascosta dentro il portabagagli dell'auto di Sole, la primogenita parrucchiera. La storia più o meno si ripete: la giovane Paula, per difendersi dalle avances del patrigno, disoccupato e alcolista, lo accoltella al petto. La madre Raimunda si assume la colpa del delitto e nasconde il cadavere dell'uomo sulla riva di un fiume.

Tragedie e comicità, sequenze divertenti e altre drammatiche: in Volver «l'insostenibile diventa quotidianità», scrive Almodòvar in appendice. E l'atmosfera si fa surreale. La ricca cucina mancega spesso è la sola consolazione. Ciambelle, sanguinaccio, salame, braciole di maiale, uova, patatine fritte e «mantecados che si sciolgono in bocca» trovano spazio tra orrori e sprazzi di felicità.

Per preparare i mantecados, tostate la farina in una padella. Montate lo strutto fino a renderlo spumoso e aggiungete lo zucchero e la cannella. Incorporate la farina e le mandorle. Stendete l'impasto (1,5 cm di spessore) e ritagliate dei cerchietti (4 cm di diametro). Cuocete in forno a 150° fino a doratura. Serviteli freddi, spolverati con zucchero a velo.
Ingredienti:
175 g di strutto, 250 g di zucchero,
125 g di mandorle tostate tritate,
350 g di farina, 1 g di cannella.
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