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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2014 alle ore 10:10.

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MISTICI E ILLUMINATI
Il piglio profetico, le citazioni bibliche, la sbornia cristiana cominciata con Slow Train Coming: questo e molto altro hanno contribuito a creare intorno a Dylan un'aura misticheggiante, alimentata come sempre da lui stesso. Un giorno un fan gli lancia sul palco un piccolo crocifisso, lui se lo mette al collo e ce lo tiene per anni. Nel 2004, intervistato da 60 minutes rivela di avere fatto una specie di baratto con quello che chiama il «comandante in capo». «In questo mondo?», gli chiede un incredulo Ed Bradley. «In questo e nel mondo che non possiamo vedere». Poi hai voglia a lamentarti dei fan nelle prime file che lo ascoltano come se fosse il Verbo: «E allora mi ha guardato dal palco ed è stata un'illuminazione». In realtà è miope e al resto ha pensato un tecnico delle luci chiamato "depressione".

BOB DYLAN STESSO
Qualche tempo fa in New Jersey una coppia, insospettita da un balordo zuppo di pioggia piantato sotto la loro casa, ha chiamato la polizia. Il vagabondo non aveva documenti e ha detto all'agente di essere Bob Dylan. «Come no, e io sono Babbo Natale». L'equivoco s'è risolto in fretta. Toh, era proprio lui e stava cercando la casa natale di Bruce Springsteen. Stessa cosa è successo all'inquilino del posto dove è cresciuto Neil Young. A Liverpool lo stranito cicerone della casa-museo dov'è nato John Lennon ha scoperto che in coda c'era… E chi se no? Pare che durante la visita abbia esclamato: «Ehi, la sua cameretta era similissima alla mia!». Stalker dei propri miti, importunatore del mistero che l'ha ammaliato, a pensarci bene Dylan è il primo dylaniato di se stesso.

M.R.
L'esaustiva disamina di Kinney ha una grave lacuna: M.R. Già negli Anni 90, avendo sentito che Dylan si aggirava in incognito davanti ai palazzetti e spesso domandava il prezzo delle magliette in vendita ai chioschi, costui importunò diversi uomini incappucciati. Una volta riuscì a intrufolarsi a fine concerto dietro il palco: «E Lui?». La risposta, di impagabile romanticismo, fu: «Naaa, già in viaggio verso Marsiglia». Qualche mese fa è stato notato dietro gli Arcimboldi, per farsi autografare una copia originale di Freewheelin'. Si è avvicinato a quelli della security, forte degli occhialini da sfigato, chiedendo se Bob Dylan sarebbe entrato da quella parte. Al buttafuori infastidito M.R. ha spiegato: «Ma io scrivo e traduco libri, collaboro con IL: non sono come loro».

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