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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2014 alle ore 19:31.
L'ultima modifica è del 01 settembre 2014 alle ore 19:32.

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Con una nutritissima selezione di film francesi in concorso (ben quattro), Laurent Cantet, Palma d'oro a Cannes nel 2008 con La classe, ha trovato posto al Lido fuori dalla selezione ufficiale, alle Giornate degli Autori, con il suo nuovo film, Retour à Ithaque (in italiano, più prosaicamente, Ritorno a L'Avana). Il suo film però non è privo di motivi di interesse, a cominciare dal tema poco inconsueto e inaspettato. In trasferta a Cuba, il regista ha lavorato in collaborazione con lo scrittore Leonardo Padura, utilizzando vari suoi spunti per raccontare una generazione di cinquantenni illusi e oppressi dal regime.

Molti riferimenti forse sfuggiranno allo spettatore italiano, anche se il percorso di disillusione e di crescita tra le maglie della dittatura, leggendo di nascosto Orwell o Cabrera Infante, è comunque chiaro. Verrà colta una somiglianza specifica: quella con uno dei più bei film di Ettore Scola, La terrazza.

Qui addirittura l'intera storia si svolge appunto in una terrazza, dalla mattina all'alba del giorno dopo, con cinque personaggi a confronto: un esule appena tornato dalla Spagna, un imprenditore ammanicato col regime, un pittore fallito e una oftalmologa che ha trovato la fede. Il padrone di casa è quello più in disgrazia di tutti, che si arrabatta tra mille lavoretti con un figlio che vorrebbe solo fuggire. Le dinamiche tra i personaggi, sostenute dai bravissimi attori cubani, si svelano poco a poco, indulgendo man mano alla nostalgia e alle illusioni perdute, con un finale a sorpresa.

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