Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2014 alle ore 08:15.
C'è chi lo chiama «il nostro petrolio» e chi, invece, preferisce ricorrere all'immagine e al paragone con "l'ossigeno", elemento prezioso ed indispensabile alla crescita. Stiamo parlando del patrimonio artistico italiano, se non trascurato, certamente meno curato del dovuto.
Si spiega anche così che, nel fiorire dello straordinario, felice e del tutto spontaneo fenomeno dei festival culturali mancasse sino a oggi un festival espressamente dedicato alla storia dell'arte.
Questo vuoto ha scelto di colmare «Artelibro», il Festival del libro d'arte di Bologna che, raggiunto nel 2013 il traguardo dei primi dieci anni, ha scelto di rinnovarsi e, dal 18 al 21 settembre, si presenta nella più ambiziosa veste di «Festival del libro e della storia dell'arte» e con un'edizione intitolata «Italia, terra di tesori». Non più e soltanto libri d'artista, libri di pregio e libri antichi (che, comunque, con la mostra-mercato a cura dell'Associazione dei librai antiquari d'Italia restano immancabile appuntamento per bibliofili, esperti e professionisti del settore nello storico Palazzo di Re Enzo), ma la storia dell'arte a tutto tondo.
Partendo dal libro d'arte abbiamo steso un filo rosso sino al manuale di storia dell'arte e, da questo, alla storia dell'arte e al tema della conoscenza, dello studio, della conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico nelle sue molteplici espressioni e dimensioni.
Il libro e la scrittura, dunque, come nostro naturale ed obbligato punto di partenza (dai meravigliosi codici prodotti per la gloria dei signori delle corti rinascimentali alle lettere scritte nella sofferenza della prigionia da Aldo Moro di cui parlerà lo storico Miguel Gotor), ma poi la pittura, la scultura, l'architettura e, ancora, gli arazzi (splendidi quelli della Fondazione Lercaro), le monete.
E, ancora, la grafica editoriale e le tecniche di restauro della carta; la produzione dei manuali e l'insegnamento della storia dell'arte a partire dal ricordo di Francesco Arcangeli; la fotografia con una straordinaria mostra delle opere del regista inglese David Lynch presso la Fondazione Mast e il cinema presso la Cineteca di Bologna con la proiezione del Todo Modo di Petri appena restaurato e della fiction sulla vita di Ian Fleming, il "padre" di James Bond, prodotta dalla Bbc; la progettazione dei musei, di cui parlerà il grande architetto ticinese Mario Botta, e il collezionismo.
Il tutto in una dimensione non solo nazionale ma volutamente europea nel semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea nel cui elenco delle manifestazioni «Artelibro» è, non a caso, ufficialmente inserita.
Guardando all'Europa, è parso naturale ispirarsi a e stringere un gemellaggio con quello che, in sole quattro edizioni, promosso e direttamente sostenuto da uno Stato francese all'altezza delle proprie grandi tradizioni, si è affermato come il punto di riferimento per eccellenza tra le manifestazioni dedicate alla storia dell'arte, il «Festival de l'Histoire de l'Art» di Fontainebleau, autentico "ospite d'onore" di «Artelibro 2014» con un ciclo di lezioni ed incontri curato da Stefano Zuffi ed espressamente dedicato alle "care cugine" e agli "scambi d'arte tra Italia e Francia", con variazioni da Rosso Fiorentino a Poussin, da Corot a Giovanna d'Arco.