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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2014 alle ore 14:28.
L'ultima modifica è del 01 ottobre 2014 alle ore 16:26.
L'industria (che non c'è)
Intorno alla piattaforma può succedere anche che nascano e si sviluppino delle vere e proprie imprese. È il caso di The Jackal, factory specializzata nella produzione di video virali con base a Napoli. Età media 28 anni, curriculum con campagne di viral marketing per conto di committenti illustri. I più li conoscono per le serie-tormentone lanciate proprio su YouTube come «Lost in Google» o «Gli effetti di Gomorra sulla gente», quest'ultima di una comicità travolgente. «Per noi – spiega il regista Francesco Ebbasta – YouTube resta soprattutto un mezzo, uno strumento per diffondere contenuti con l'ambizione della qualità. Qui non siamo in America, dove le web star si arricchiscono: manca un'industria nel senso autentico del termine. Quando carichi un video su YouTube devi considerarlo soprattutto un investimento in visibilità». Magari tra un po' sarà diverso, per ora tocca regolarsi in questi termini. Per ora siamo agli anni del Derby, delle radio libere e delle tv private, sempre secondo la metafora concepita in tempi non sospetti da Luciano Massa di Show Reel.
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