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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2014 alle ore 08:15.

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Per Le Bon, l'era delle folle è inevitabilmente l'era dei capi. E i capi, scriveva Le Bon nel 1895, «tendono oggi a sostituire progressivamente i pubblici poteri via via che questi si lasciano contraddire e indebolire», perché grazie al potere conferito loro dal consenso popolare, i capi «ottengono dalle folle una docilità molto più completa di quella mai ottenuta dai governi.» Nel secolo scorso, capi politici molto diversi, come Theodore Roosevelt, Mussolini, Lenin, Ataturk, Hitler, De Gaulle furono influenzati dalla lettura di Le Bon o da lui appresero come meglio utilizzare le doti personali per conquistare e governare le masse. Non sappiamo se i capi più popolari del ventunesimo si siano ispirati alla Psicologia delle folle. Ma non è difficile constatare che i loro modi di persuasione sembrano derivare letteralmente dai suoi insegnamenti.
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il festival del diritto
Il testo qui pubblicato è un'anticipazione della lezione su Gustave Le Bon e la psicologia delle masse che Emilio Gentile terrà oggi al Festival del Diritto a Piacenza, alle 19, a Palazzo Gotico, dopo l'introduzione di Stefano Rodotà. Il festival del Diritto, che si è aperto il 25 settembre e giunge alla sua conclusione oggi sotto la direzione scientifica proprio di Rodotà, è dedicato al tema «Partecipazione/Esclusione». Oltre cento gli eventi che si sono susseguiti. Oggi alle 16,30 in programma tra gli altri l'intervento di Piero Ignazi («Le nuove forme della partecipazione politica») e alle 17,30 quello di Chiara Saraceno e Giovanni Moro («Non a scopo di lucro: luci e ombre del terzo settore»). www.festivaldeldiritto.it

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