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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2014 alle ore 08:15.

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I guai cominciarono più di un anno fa quando dal basamento del colossale Napoleone di Antonio Canova – che domina il cortile del Palazzo di Brera a Milano – si staccarono alcuni frammenti di marmo. Questo bastò a mettere in allarme la Soprintendenza di Brera (diretta da Sandrina Bandera) che subito valutò il da farsi: la statua andava assolutamente rimossa dal piedistallo per comprendere le cause degli stacchi. Si è steso il progetto e attesi i fondi, che per fortuna sono giunti prontamente da un lungimirante soggetto privato quale Bank of America Merrill Lynch, un'istituzione abituata da anni a sostenere il patrimonio artistico mondiale a grande livello, con esempi di eccellenza come la digitalizzazione del Codice Trivulziano di Leonardo a Milano o la pulitura della Nike di Samotracia del Louvre.
Nell'operazione di finanziamento del restauro del Napoleone di Canova, un ruolo chiave l'ha rivestito l'Associazione degli Amici di Brera presieduta da Aldo Bassetti. È stata la collaborazione tra Bank of America Merrill Lynch e Amici di Brera a permettere di giungere rapidamente al risultato finale. In un solo anno di lavoro (2013-2014), il colosso canoviano è stato prima studiato in ogni suo aspetto fisico e storico da Daniele Pescarmona (direttore dei lavori) e poi si è passati alle operazioni diagnostiche, dalla scansione in 3D alla prime analisi del bronzo. Lo studio Colella Servabo Restauri ha quindi iniziato la pulitura preliminare della statua con un laser di ultima generazione. All'inizio del 2014 il restauro è entrano nel vivo. La statua è stata imbragata, spettacolarmente rimossa dal suo piedistallo ammalorato e ricoverata in orizzontale in un box-laboratorio costruito direttamente nel cortile di Brera da Mario Bellini (che ha donato il progetto) con il supporto di Italo Lupi per la parte del design grafico.
Con il colosso inclinato orizzontalmente sono emerse importanti novità. Innanzitutto, si è constatato che il bronzo della statua è spesso ben tre centimetri, quando di norma le statue di bronzo non vanno oltre il centimetro. Ciò significa che il Napoleone di Brera pesa moltissimo, ben 3.180 chilogrammi, e che questo notevole peso è stato la causa della rottura del basamento. Inoltre, il ventre della scultura ha restituito gran parte della terra di fusione.
Messo in orizzontale, il Napoleone è stato ripulito nel dettaglio con bisturi e laser, mentre in contemporanea ci si è occupati del restauro del piedistallo.
A operazioni finite non c'è stato altro da fare che imbragare di nuovo la statua, sollevarla e collocarla al suo posto, calcolando esattamente l'azione del peso e il baricentro, in modo da evitare danni futuri. Napoleone è tornato bello, solido e possente sul suo piedistallo di marmo e granito. E monta di nuovo la guardia, quale «Marte della pace», alla sua bellissima creatura: la Pinacoteca di Brera.
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