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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2014 alle ore 08:59.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2014 alle ore 18:12.

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Lo scorso sabato ho partecipato alla 16° Edizione del Simposio Top wine 2950, tenutasi al Rifugio Maria sulla vetta del Sass Pordoi, ad un'altezza di 2950 m. Siamo a Canazei, nel cuore delle Dolomiti: il titolo di oggi, degustare i vini toccando il cielo con un dito, è quindi quanto mai appropriato. I partecipanti, credo un migliaio in tutto, hanno potuto assaggiare i vini di circa 30 produttori di Trentino ed Alto Adige, oltre ad ammirare lo spettacolare palcoscenico delle Dolomiti.

Oltre ad incontrare alcune aziende amiche, come Franz Haas, Castelfeder, Moser, Pojer&Sandri, tanto per citarne alcune, ho potuto scoprire alcune piccole realtà, di grandissima qualità ed originalità. Due di queste voglio presentarvele oggi: si tratta di El Zeremia, con il suo Groppello, e di Maso Salengo con il suo Marzemino.
Prima di continuare voglio però fare un in bocca al lupo e mandare un grosso incitamento ad un vigneron del Basso Piemonte, Roberto Ghio, di cui ho scritto alcuni mesi fa, colpito dal suo Gavi, che si è visto distruggere la cantina dall'ondata di maltempo dei giorni scorsi: è finito tutto sotto due metri d'acqua. Forza Roberto, non mollare !

Torniamo a El Zeremia
Azienda Agricola “el Zeremia” – Revò (TN)
Lorenzo Zadra, supportato da mamma Anita e dalla fidanzata Gloria, è il custode di una bellissima storia di attaccamento e memoria enoica del territorio, in Val di Non.
Tutto nasce con la morte di Nonno Tullio nel 1991, che lasciava “il vigneto in eredità al figlio Augusto ultimo di sette figli e che doveva tenerlo e coltivarlo almeno per dieci anni.” Augusto, papà di Lorenzo, cuoco di professione, si fa coinvolgere così tanto dalla passione per la vite da farne la sua ragione di vita.

Questo anche perchè si rende conto di avere un pezzo di storia: un vigneto ultracentenario, su piede franco, di Groppello di Revò, varietà autoctona, ora quasi scomparsa, diversa da quella che si trova nel bresciano, un tempo diffusissima sul territorio e, sembra, molto apprezzata anche alla corte di Vienna: anche la principessa Sissi probabilmente lo beveva! Val di non: due secoli fa terra di vino, ora regno della mela.

Ma Augusto e pochi altri agricoltori credono in quest'uva ed ottengono anche l'interessamento dell'Istituto Agrario di San Michele.
Alla morte di Augusto il testimone passa a Lorenzo, che continua l'opera del papà, di salvaguardia e promozione del Groppello, ottenendo risultati sempre più interessanti in vinificazione, anche grazie all'enologo Erika Pedrini.
Lorenzo ha 2 ettari di vigneto e produce circa 7.000 bottiglie, 2 le etichette di Groppello, a breve ci sarà anche un bianco. Ho assaggiato il suo el Zeremia.

el Zeremia Groppello di Revò 2011 IGT Vigneti delle Dolomiti
E' la selezione dell'azienda, prende il nome dal soprannome di famiglia.
Viene fatta solo nelle annate migliori: ovviamente le uve sono al 100 % di Groppello di Revò. Nel 2011 sono state fatte 3.000 bottiglie, la cui gradazione è del 13 %
In vendemmia basse rese da un vigneto di oltre 120 anni.
Affinamento per 12 mesi in barrique di rovere nuove.
Nel bicchiere è di colore rosso, dai profumi decisi, fruttati, sentori di vaniglia, bacche e cuoio.
In bocca è molto lungo, dai forti tannini, con note muscolose, quasi irruento senza per questo essere squilibrato.
Una nota verde lo contraddistingue: sono curioso di assaggiarlo tra 5 anni.
Prezzo in enoteca: 18-22 Euro

Azienda Agricola Maso Salengo – Volano (TN)
L'azienda agricola Maso Salengo si trova a Volano, un paese del Trentino situato sulla riva sinistra del fiume Adige, in Vallagarina, tra Trento e Rovereto.
E' una zona vitivinicola, tradizionalmente vocata al Marzemino, vitigno a bacca rossa troppo spesso trascurato dalla grande critica.
La famiglia Raffaelli inizia a vinificare dal 1916 con Giuseppe.
L'azienda oggi è condotta dai fratelli Paolo e Giuseppina, aiutati da papà Bettino.
L'enologo è Luciano Groff, mentre il supporto agronomico è fornito dall'Istituto San Michele.
I vigneti aziendali arrivano a quasi 6 ettari, con una produzione di circa 50.000 bottiglie, ripartite in una quindicina di etichette diverse.
Questa pluralità di etichette, ognuna con un vitigno diverso, è rappresentativa delle caratteristiche dei terreni, della quantità di microclimi differenti che ci sono in Trentino e che consentono di realizzare delle vinificazioni particolarmente selettive.
Durante la degustazione sono stato colpito dall'entusiasmo di Giuseppina nel presentarmi l'azienda ed i suoi vini: debbo dire che aveva ragione, soprattutto per il suo Marzemino, decisamente interessante. Contagiata dalla passione per questo lavoro da papà Bettino, ha saputo costruirsi un suo spazio in un mondo che ora è molto attento alle donne, ma vent'anni fa forse lo era un po' meno.

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