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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2014 alle ore 08:15.

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È già partito. Si chiama Viavai Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia e si inserisce nella cornice di Expo; ma svolgendosi tra settembre e aprile, ne anticipa i tempi. È un insieme di scambi binazionali e si ascrive al quadro più ampio delle itineranze transfrontaliere tra i due Paesi e a una cooperazione italo-svizzera che in questo periodo viene sancita non solo dalla partecipazione della Svizzera all'Expo, ma anche dall'apertura, nei prossimi anni, della ferrovia di base del San Gottardo che avvicinerà ulteriormente il territorio insubrico e i centri urbani a nord delle Alpi. È promosso dalla Fondazione Pro Helvetia e dotato di un milione e mezzo di franchi messi a disposizione dalla Svizzera.
Se il titolo fa ironicamente riferimento a un traffico illegale che in passato è stato florido, Viavai si basa sull'idea che lo sviluppo di un territorio dev'essere integrato non solo a livello socio economico ma in termini di cultura. E che, a onta di posizioni nazionali che nell'ultimo anno non sono sempre state morbide, lo scambio di idee e di arte, prima ancora che di merci, tra i due Paesi ci sia, e sia molto vivace. Mobilità transnazionale, quindi e cooperazione tra entità culturali in alcuni casi assai diverse tra loro, ma capaci di collaborare in nome di un orizzonte di ricerca comune: Viavai si configura come una grande cornice che comprende ben diciannove progetti selezionati tra i settanta pervenuti. Ad accomunarli è il fatto di svolgersi da un lato sull'asse transalpino che vede coinvolti principalmente centri urbani come Milano e Zurigo; dall'altro, appunto, i territori che si trovano ai due lati del confine, ma in cui si parla la lingua italiana. I progetti selezionati vanno da Balabiott, spettacolo teatrale itinerante sulla comunità hippie del Monte Verità, alle sfilate di moda-concerto come quella proposta sotto il titolo «XIVIX-1515» da Klangbox di Martigny insieme a Festival Mito, Spazio O' di Milano e altre realtà italiane e italo-svizzere. Ci saranno mostre come «Ma partono cantando con la speranza in cuor», dedicata alla storia degli anarchici tra cui Michail Bakunin accolti a Lugano e Locarno tra il XIX e il XX secolo; c'è la pubblicazione Gli immediati dintorni: per una guida letteraria Ticino-Lombardia, che prevede che 33 scrittori ticinesi e lombardi esplorino il territorio disegnato dalle linee ferroviarie Ticino-Lombardia TiLo e scrivano un contributo di sei-ottomila battute su un monumento, un luogo o un aspetto specifico di questo territorio. Ci sono spettacoli dal vivo che si propongono al contempo come puntate pilota di una serie tv, e progetti che, come quello della Supsi, rintracciano nell'arte degli anni Sessanta le origini dei comportamenti interattivi che oggi si esprimono attraverso tecnologie open source.
Il programma è amplissimo e numerosi i soggetti coinvolti. Il tutto rintracciabile sul sito www.viavai-cultura.net/?
Tra le iniziative più ampie e più fortemente supportate dal punto di vista economico c'è Artransit, Performing Art in Motion: un progetto itinerante dal ritmo di maratona, ideato da Domenico Lucchini e Barbara Fässler e comprendente una serie molto articolata di eventi performativi, multimediali e interdisciplinari.
Sin dal nome Artransit indica gli estremi geografici che connette e gli attraversamenti fra arti e artisti che si confrontano in un rapporto intergenerazionale. La struttura del progetto vede intrecciarsi tre assi: quello transfrontaliero che testimonia di una ricerca di teatro contemporaneo attorno alla cultura e alla lingua italiana, l'asse transalpino nord-sud dove s'incontrano indagini sulle arti performative della scena norditaliana e quella svizzera e, terzo elemento, il rapporto tra arte e tecnologia, che verrà anche sviluppato in una mostra. Un'attenzione particolare va alla documentazione degli eventi, mediante tecniche digitali. Gli eventi performativi e teatrali di Artransit si svolgono nelle regioni Lombardia, Ticino e Zurigo: a Milano, nello spazio per l'arte contemporanea Viafarini e presso il teatro Out Off, ad Ascona nel teatro San Materno di cui Lucchini è direttore, a Zurigo presso il ZHdK, Università delle Arti, ma anche in un treno speciale della TiLo in viaggio da Milano a Zurigo e ritorno (15 novembre 2014) e su un battello sul Lago Maggiore (in primavera 2015). Fa parte del programma inoltre una mostra su Arte e Tecnologia alla Galleria Milano e all'Istituto Svizzero di Milano.
I primi episodi dell'iniziativa si sono svolti, nei fine settimana a cavallo tra settembre e ottobre, presso Viafarini Docva, a Milano; e sempre a Milano il 6 ottobre al Teatro Out Off si svolgerà una Performance-Conference che vuole costituire una parentesi teorica e di riflessione sulla storia e il genere della Performance Art, dagli anni Sessanta al presente. Davvero itineranti saranno i prossimi episodi, che costituiscono il fulcro di Artransit e che vedranno coinvolti un grande numero di artisti e di registi: da Enrico Filippini a Domenico Billari, a Jacopo Miliani, a Emilio Fantin, a Cesare Viel; le performance si svolgeranno il 15 novembre nel treno speciale TiLo tra Milano e Zurigo e nella primavera 2015 sul battello in navigazione sul Lago Maggiore: così il viavai tra Lombardia, Ticino e Svizzera tedesca sarà ideale e reale insieme.
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