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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2014 alle ore 07:27.

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Giuseppe PenoneGiuseppe Penone

Tokyo - Giuseppe Penone ha un antico rapporto con il Giappone, dove una sua prima mostra fu allestita quando era ancora molto giovane. Nei giorni scorsi l'artista piemontese ha ritirato a Tokyo il Praemium Imperiale per la scultura, una sorta di “Nobel dell'Arte” conferitogli alla presenza del principe Hitachi, fratello dell'Imperatore e patrono onorario della Japan Art Association (gli altri riconoscimenti di quest'anno sono andati per la pittura al francese Martial Raysse, per l'architettura all'americano Steven Holl, per la musica all'estone Arvo Part e per il teatro-cinema al sudafricano Athol Fugard; la borsa di studio per giovani artisti è sta assegnata alla Fondazione Zinsou del Benin).

Un pubblico numeroso ha seguito la successiva conferenza-dibattito di Penone all'Istituto Italiano di Cultura con il critico d'arte Masahiro Aoki, lo stesso che aveva curato in passato le mostre del maestro al Toyota Municipal Museum of Art.

“Penone è un artista che ha dedicato tutto il suo lavoro alla natura, ossia a trasmettere l'importanza, il senso e il significato della natura per la vita umana. In un periodo in cui la natura è particolarmente minacciata, questo richiamo al rapporto tra l'uomo e la natura sembra una scelta molto significativa”, afferma il direttore del''IIC di Tokyo, Giorgio Amitrano, aggiungendo che il Giappone, la cui anima scintoista riconosce la divinità in ogni elemento della natura, appare particolarmente vicino alla sensibilità di Penone, nelle cui opera si percepisce in contemporanea la semplicità e la sacralità della natura. “Non si può fare una buona scultura se non si dà dignità alla materia. Nel fondo c'è un sentimento che è anche quello della vitalità presente nella materia – afferma Penone – Questo, indirettamente, produce una attenzione diversa a ciò che ci circonda, alla natura. Che può aiutare una riflessione sulla necessità della sua preservazione”.

Dopo le grandi mostre a Versailles e a Firenze (quest'ultima da poco conclusa), il maestro sta preparando l'allestimento di una nuova mostra abbastanza completa sul suo lavoro (anche se non una antologica) al museo di Grenoble, che si aprirà a fine novembre.

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