Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2014 alle ore 10:19.
L'ultima modifica è del 24 ottobre 2014 alle ore 11:03.

My24
Etruschi e realtà virtuale. Il Sarcofago degli sposiEtruschi e realtà virtuale. Il Sarcofago degli sposi

“Quando lo Stato e la burocrazia non si intromettono istituzioni di natura diversa con coraggio, creatività e rigore scientifico possono fare cose straordinarie”. Con queste parole Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae Musei della città (il percorso artistico realizzato dalla Cassa di risparmio di Bologna) ha presentato a Palazzo Pepoli la mostra “Il Viaggio oltre la vita. Gli etruschi e l'aldilà tra capolavori e realtà virtuale”. Quello che sarà possibile vedere nell'allestimento del Museo della storia è la riproduzione fedele dal vero e quella virtuale in 3D del capolavoro dell'arte funeraria etrusca ovvero il Sarcofago degli sposi, il cui originale è conservato al Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma.

L'esposizione resa possibile grazie agli sponsor Fondazione Bracco e il fondo di investimento sino-europeo Mandarin Capital Partners, aperta al pubblico dal 25 ottobre al 22 ottobre 2015, è la testimonianza di un format che vede protagonisti realtà museali statali, fondazioni private, partner di peso ed eccellenze nella ricerca come il Cineca e il genio del car designer Giorgietto Giugiaro.

L'arte di Giugiaro applicata agli etruschi e il loro doppio virtuale animato
Nella sala al primo piano ci si potrà avvicinare al clone esatto dell'opera risalente a 2500 anni fa curato da Giugiaro che ha utilizzato la tecnologia per creare i prototipi delle auto per replicare fedelmente i segni del tempo. Al secondo piano nella sala della Cultura si potrà invece assistere alla sua complessa proiezione olografica 3D del Sarcofago degli Sposi ottenuta dopo l'acquisizione digitale fatta nel museo a Roma. Nel giugno scorso e in una sola settimana il team di ricercatori del CNR, dell'Università di Bologna e della Fondazione Bruno Kessler hanno tolto dalla teca smontato e rimontato i 400 frammenti che compongono “gli sposi” acquisito 47 GB di dati che sono poi stati elaborati con software open source (come ha sottolineato l'ingegnere Antonella Guidazzoli del Cineca) per creare il loro doppio virtuale che rivivrà a Bologna in uno spettacolo originale, che non ha eguali al mondo, fatto di immagini suoni e sensazioni. La regia dell'installazione è stata curata da Giosuè Boetto Cohen e Franz Fischnaller e la musica composta dal maestro Marco Robino, che ha scritto anche le partiture per le rappresentazioni multimediali di Peter Greenway.

Le ceramiche e le sculture di Villa Giulia rivivono in un cortometraggio
Il percorso espositivo bolognese comprende anche altri capolavori del Museo di Villa Giulia alcuni dei quali presentati per la prima volta fuori Roma: ceramiche figurate, sculture in pietra e l'emozionante trasposizione di una Tomba dipinta di Tarquinia (la Tomba della Nave), le cui pareti affrescate sono state “strappate” dalla camera originaria e rimontate in pannelli in maniera tale da ricostruire interamente l'ambiente tombale all'interno del Museo della Storia di Bologna. Si potranno inoltre ammirare raffinati vasi attici da tombe etrusche tra cui il celebre Cratere di Euphronios, trafugato e poi restituito all'Italia dagli Stati Uniti, e due sculture in pietra da Vulci e da Cerveteri.

Nell'innovativo rapporto di scambio e collaborazione tra Roma e Bologna è compreso anche il secondo episodio del cortometraggio animato 3D “Apa l'etrusco alla scoperta di Bologna”, il filmato divulgativo con la voce di Lucio Dalla che viene proiettato dal 2012 a Palazzo Pepoli. Nella versione studiata per Villa Giulia l'ipotetica cugina di Apa, Ati, che ha la voce di Sabrina Ferilli, accompagnerà i visitatori dalle sale del museo verso uno dei più importanti santuari dell'antichità, quello di Portonaccio a Veio, potente città etrusca. Come per il primo cartone gli oggetti del museo sono stati acquisiti con scansione laser e poi modellati dal team del Cineca che ha percorso 250 km con il mouse per finire l'opera composta da 6mila frame e costata circa 40mila euro. Poco se si pensa che la Pixar, la casa di produzione cinematografica specializzata in “computer generated imagery” (CGI) spende un milione per ogni minuto dei suoi lungometraggi.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi