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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 12:58.

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In che rapporto stanno tra loro l'economista e filosofo indiano, premio Nobel, Amartya Sen, un grande primario con formazione Usa ad altissima specializzazione, che fa la cresta sulle protesi da applicare ai pazienti, il giovane Mario, che “sballa” in un sera d'estate alla guida del motorino e porta una misteriosa B maiuscola, tatuata sul petto a caratteri gotici, Michele, marito in crisi, alle prese con una giovane sconosciuta che non si è andato a cercare, o Marco, lo zelante agente delle assicurazioni, figlio di un partigiano, sempre ligio al dovere, che un giorno d'improvviso si concede un momento di vera, liberatoria follia? Storie individuali, a un primo sguardo, che però si intersecano in un canovaccio a trama fitta, dove ciascun attore ha il proprio ruolo, in un piccolo universo di relazioni, di affetti, di sogni, di disillusioni, di bassezze.

Parliamo di La diminuzione del Pil, dodici racconti, opera di esordio di Marco Giannini, milanese, di professione medico legale, un lavoro che lo ha allenato a guardare il mondo con gli occhi del disincanto, senza fronzoli, ma anche a cercare connessioni, intrecci, motivazioni. Non senza però conservare uno spiraglio di ironia su una realtà che, alla fine, sembra ripetersi sempre uguale.

Il libro prende il titolo dall'ultimo racconto, La diminuzione del Pil, e si sviluppa quasi come un romanzo, proprio come la vita, che è intreccio, scambio, porte da cui si entra e si esce, incontrando e mischiandosi con volti noti o sconosciuti ma, tutti insieme, utili a definire uno spicchio di universo. Dodici racconti nei quali, come scrive Maurizio Cucchi nella prefazione, i personaggi ritornano, ricompaiono, arrivando progressivamente a meglio definirsi, nei loro caratteri, nelle loro vistose mancanze, negli sviluppi o nelle involuzioni della loro mediocre carriera esistenziale. Come quella del professor Minetti, ad esempio, che compare nella prima storia, il primo dei protagonisti in scena, prima generazione di laureati della famiglia (”l'operaio vuol il figlio dottore”), una passione per gli studi econonici e per le teorie di Amartya Sen, la testa piena di progetti e teorie da sviluppare, precario dell'università in attesa di qualcosa che non verrà, perché c'è sempre qualcuno che ha più diritto, più protezioni di lui. Cose del passato, certo, ma di un passato sempre presente.

Eppure, in qualche modo, il professor Minetti trova un proprio riscatto. Nella storia di Bernadetta lo troviamo docente deluso di economia in un istituto tecnico, capace però di trasmettere agli allievi (o a una almeno) tutto il suo bagaglio di umanità, sapere, spunti critici. Non molto, forse per il Pil immediato, non molto per il suo reddito personale, ma molto per la collettività.

Marco Giannini
La diminuzione del Pil
Editore: Greco e Greco,
prezzo: 11 euro

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