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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2014 alle ore 08:20.

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Continuano a essere tra noi. Avanti con gli anni, generalmente malconci. Che volete farci? È il rock'n'roll lifestyle. Santi, martiri, reduci o veterani che siano, quelli che c'erano trenta o quarant'anni fa sono ancora schierati ai blocchi di partenza del mercato musicale, all'insegna dell'invecchiamento collettivo. Le ragioni? È uno sterminato pubblico a ingrigire e a portare con sé gli idoli di gioventù. I quali non è che sappiano fare qualcosa di meglio, se non tornare sul luogo del delitto. Quel che è certo, è che nel frattempo si è dissolta la grande industria discografica che seppe lanciare e sostenere queste rockstar.

Ma intanto rieccole, con dischi nuovi, riedizioni, ristampe e il campionario di una musica che, a una certa età, non disdegna la storicizzazione. Per esempio quel pazzo irrequieto di Neil Young, che se n'esce con un nuovo disco a distanza di pochi mesi dall'ultimo (A Letter Home). Per esagerare, il cantautore canadese ha inciso Storytone in due versioni: in solitudine con piano e chitarra e accompagnato da una grande orchestra. A voi la scelta. 69 anni Neil Young e 68 Marianne Faithfull (non sono età di cui impressionarsi: Leonard Cohen ha appena pubblicato un album in coincidenza con l'ottantesimo compleanno) che rinverdisce la sua reputazione di antesignana di tutte le ragazze cattive con Give My Love To London, canzoni rauche e cantilene dark registrate con Nick Cave & the Bad Seeds, Steve Earle e Roger Waters. Così quest'ultimo si sarà distratto dai dispiaceri che gli provocano gli antichi compagni Pink Floyd, pubblicando sotto quella sigla – di cui rivendica la proprietà – vecchi materiali come quelli incisi nel '94, ai tempi di The Division Bell, quando il tastierista Rick Wright era vivo: The Endless River è fatto di torrenziali sessions dominate dalla chitarra di David Gilmour, tutte strumentali e con echi di una grandezza che stava già impallidendo.

Altro giovanotto che se la rigioca sul limitare delle 70 primavere è Bryan Ferry, con Avonmore: otto originali, due cover (tra cui Johnny and Mary del fu Robert Palmer), collaboratori come Johnny Marr, Nile Rodgers e Mark Knopfler. Opta invece per un'antologia, dopo la rentrée dell'anno scorso, David Bowie, con Nothing Has Changed in cui raccoglie successi del passato, inediti, e un bel pezzo nuovo (Sue). Meno ambiziosa ma imperdibile, la raccolta di rarità di Robert Wyatt (70 tra pochi giorni), precursore delle contaminazione tra rock-jazz-elettronica: Different Every Times è fatto da due cd accompagnati da un libro di Marcus O'Dair, il biografo ufficiale di Wyatt. Grande emozione tra gli esegeti dylaniani ha sollevato la sospirata pubblicazione dei Complete Basement Tapes, monumentale edizione in 6 cd di tutto ciò che di geniale e bizzarro registrarono nel 1967 Bob Dylan e coloro che poco dopo sarebbero diventati The Band, durante la celebre “convalescenza psichedelica” dell'artista nella casa chiamata Big Pink: dentro c'è per intero la radice del fenomeno musicale che molto più tardi sarebbe stato battezzato “Americana”.

A proposito di psichedelia, va segnalata l'uscita in dvd di Feast of Friends, documentario autoprodotto dai Doors durante il tour del '68, con brani di concerti e backstage confidenziali. Al limite del celebrativo, il cofanetto Love Has Many Faces di Joni Mitchell, con tutte le sue canzoni in cui si parla d'amore: 4 cd, 53 composizioni poetiche, sei dipinti originali e i commenti scritti dall'artista, oggi 71enne. Infine due stravaganze: il ritorno dei Faust, dal 1969 band simbolo del krautrock, la psichedelia tedesca che fece impallidire i santoni californiani. Il disco si chiama j US t, concepito da due dei membri originali della mitica formazione, Jean-Hervé Peron e Zappi Diermaier. Ancora più decimati, ma pronti a immolarsi sulla linea del fuoco, gli australiani AC/DC, che hanno seppellito cantanti, assistito al ritiro per demenza del fondatore Malcolm Young (al suo posto il nipote), ma ci riprovano con Rock or Bust, suona o sparisci, con Angus Young ancora sul palco in pantaloni corti. Beata incoscienza.

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