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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 16:34.
L'ultima modifica è del 11 dicembre 2014 alle ore 16:52.

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Un (piccolo) supereroe per Gabriele Salvatores: giovedì 18 dicembre esce nelle nostre sale «Il ragazzo invisibile», nuova pellicola del regista di «Mediterraneo» (1991) e «Io non ho paura» (2003). Protagonista è Michele, un adolescente come tanti (almeno in apparenza), poco popolare a scuola, che non brilla nello studio e non eccelle nello sport. Persino Stella, la compagna di classe di cui è segretamente innamorato, non sembra proprio accorgersi di lui.

Un giorno però, dopo aver comprato un costume per una festa in maschera in un misterioso negozio, scoprirà di avere un superpotere: può diventare invisibile. Scritto a sei mani da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, «Il ragazzo invisibile» è un fantasy a tutti gli effetti, una pellicola ispirata alla logica dei fumetti che ha come modello più gli albi di Bonelli che quelli americani della Marvel o della DC.

Inoltre, è stata realizzata anche un'opera a fumetti dalla Panini Comics, con l'intenzione di ampliare l'universo raccontato nel film.

Gabriele Salvatores (che quest'anno ha firmato anche la regia del collettivo «Italy in a Day») ha deciso di rischiare, puntando a un genere ben poco utilizzato nel cinema italiano di oggi, dopo gli innocui «Happy Family» (2010) ed «Educazione siberiana» (2013).

Per il suo nuovo progetto si è circondato di molti suoi collaboratori storici, quali Italo Petriccione come direttore della fotografia e Massimo Fiocchi al montaggio.

Il cast alterna volti poco conosciuti, come i giovanissimi Ludovico Girardello (Michele) e Noa Zatta (Stella), ad attori decisamente più noti come Ksenia Rappoport, Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio: questi ultimi due sono tornati a lavorare insieme dopo i buoni risultati ottenuti ne «Il capitale umano» di Paolo Virzì, la scelta italiana per i prossimi premi Oscar.

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