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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2014 alle ore 09:41.

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Il barrio Bellavista, a Santiago del Cile, è un rifugio di bohémien e hipster. Teatri, locali notturni, case dalle coloratissime facciate. Qui, tra campus universitari e bar, ai piedi del Cerro San Cristóbal, si trova La Chascona, una delle case di Pablo Neruda, costruita per una delle sue donne più amate, Matilde Urrutia. È una costruzione densa di fascino, composta da più strutture e più livelli: ricorda la forma di una nave. Conserva molte collezioni di arte e artigianato raccolte da Neruda nei suoi viaggi e le tracce degli illustri amici che vissero qui, come il pittore messicano Diego Rivera con il suo famoso ritratto a due teste di Matilde Urrutia. La Chascona fu vittima di vandalismo dopo la morte del poeta, durante il golpe del 1973, e fu poi restaurata da Matilde e dalla fondazione Neruda nel 1989.

Gli anni della dittatura militare di Pinochet non segnarono solo Neruda, ma l'intera città. Il centro, dai magnifici edifici coloniali e neoclassici, parla ancora di quelle vicende. Una grande statua celebra la figura di Salvador Allende nella grande Plaza de la Constituciòn, a lato del Palacio della Moneda, cuore della capitale, simbolo di quei giorni e della rinascita democratica. Fu una breve parentesi prima degli anni oscuri, sui quali si prova a ragionare nel Museo della memoria e dei diritti umani, una struttura modernissima inaugurata nel 2010: a forma di mela aperta, ha una luminosità naturale che produce effetti inattesi. All'esterno, lo spazio è pensato per concerti ed eventi culturali.

Santiago è una città dal forte spirito popolare, con luoghi carichi di colori e odori, come il Mercado Central, all'interno di una struttura costruita nel 1872, dal caratteristico tetto in vetro e ghisa, o la Piojera, la “pidocchiera”, uno dei bar più famosi della città, dove si può bere uno dei simboli della Santiago proletaria, il Terremoto, un cocktail di gelato all'ananas, vino bianco pipeño e liquore amaro. Per non parlare dei cafés con piernas: caffè dalle vetrine oscurate in cui cameriere in abiti succinti servono uomini d'affari nella zona di calle Nueva York.

Santiago è uno dei poli finanziari del controverso continente sudamericano. È considerata la prima città dell'America Latina per la qualità della vita, ha un pil pro-capite pari a 18.465 dollari e un tasso di disoccupazione del 6 per cento. Aziende statunitensi ed europee hanno scelto la capitale del Cile come testa di ponte per la loro espansione regionale, anche per gli standard di sicurezza migliori rispetto ad altre città del continente, come São Paulo e Buenos Aires. Ma stanno crescendo anche le multilatinas, le multinazionali sudamericane, molte delle quali sono cilene e operano in settori strategici come l'energia o la grande distribuzione. La crescita economica degli ultimi anni ha portato allo sviluppo di quartieri benestanti come Providencia, Las Condes e Vitacura, dando a Santiago l'aspetto di una metropoli sul modello delle downtown americane. Al punto che i santiaguinos l'hanno ribattezzata «Sanhattan», con un evidente riferimento a New York. Nuovi grattacieli sono stati costruiti: la Gran Torre Santiago, nel Costanera Center, è con i suoi 300 metri l'edificio più alto del continente, simbolo della nuova Santiago e delle sue aspirazioni da capitale economica dell'intero Sud America.

Circondata dalle Ande e attraversata dal Mapocho, il «fiume che si perde dentro la terra», la conurbazione della Gran Santiago è abitata da 6 milioni di persone. «La differenza tra le dimore dei ricchi ai piedi della cordigliera, con le guardie al cancello e quattro garage, e le baracche dei proletari, dove vivono quindici persone ammucchiate in due locali senza il bagno, è esorbitante. Tutte le volte che vado a Santiago mi accorgo che una parte della città è in bianco e nero, e l'altra è in technicolor», scriveva Isabel Allende. Oggi le due versioni sono ancora ben visibili nel loro netto contrasto, ma alcuni problemi sono meno evidenti rispetto alle altre metropoli latine. Molti servizi, come il trasporto pubblico – con le sue stazioni della metropolitana abbellite da opere d'arte – sono efficienti come in Nord America o in Europa.

L'11 luglio 2014, a 110 anni dalla sua nascita, Pablo Neruda è tornato idealmente a camminare per le strade di Santiago del Cile. Grazie a particolari tecniche fotografiche, un ologramma del poeta è stato proiettato sui muri delle case, dei palazzi e dei grattacieli: partendo dalla Chascona, ha fatto un viaggio virtuale e allo stesso tempo reale nella città di oggi, una metropoli rinnovata, tra le dure memorie degli anni bui della dittatura e le sue vocazioni di sviluppo. Santiago vive queste due dimensioni, dove la rielaborazione del passato e la tensione verso il futuro si mischiano a ogni angolo.

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