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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2014 alle ore 09:41.

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La dolorosa vicenda che lega i fratelli Mark e DAVID SCHULTZ – entrambi oro nella lotta libera a Los Angeles 84, una delle coppie più titolate nel mondo dello sport – all'allenatore filantropo milionario John du Pont val bene un film e uno Steve Carell (du Pont) convertito al dramma e imbruttito come nelle migliori corse all'Oscar. Foxcatcher (A) di Bennett Miller (al cinema dal 29 gennaio 2015) è la storia di un delitto, investita da quell'aura mistica che solo lo sport può dare.

Hollywood pesca volentieri nelle vite dei campioni. Come gli editori affamati di vendite o i documentaristi alla ricerca delle verità dietro i paradigmi. Happy Valley (B), di Amir Bar-Lev, racconta il tracollo della comunità cresciuta attorno alla squadra di football della Penn State University e al suo mitico allenatore Joe Paterno, nel momento in cui il suo storico assistente JERRY SANDUSKY è arrestato con l'accusa di abusi sessuali su minori. Il lato oscuro dello sport. Come «il rimorso dei sopravvissuti» di cui parla la serie Survivor's Remorse (C) (Starz): quello che provano i predestinati usciti dalla strada grazie a un canestro. Come LEBRON JAMES , che la produce.

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