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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2014 alle ore 08:14.

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La decisione di partecipare all'asta di Lucerna, spiegò ai tempi l'assessore alla cultura Auguste Buisseret, era il tentativo di fare di Liegi «un centro d'arte aperto a tutte le correnti dell'estetica moderna». C'è chi protestò all'idea che nell'acquistare opere d'arte i collezionisti stessero finanziando il Terzo Reich. Altri ribatterono che partecipare all'asta era l'unico modo per salvare quadri e sculture, e ricordarono che nel marzo del 1939 il regime hitleriano aveva organizzato un gigantesco autodafé nel cortile di una caserma di Berlino, bruciando migliaia di dipinti. È facile nel catalogo della mostra rendere merito alla preveggenza degli amministratori di allora.
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L'art dégénéré selon Hitler, Liegi, Cité Miroir, fino al 29 marzo 2015. www.citemiroir.be

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