Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2014 alle ore 08:17.

My24

Si sta per concludere il 2o14, l'anno che l'Italia ha dedicato alle celebrazioni del bimillenario di Augusto. Roma lo ha celebrato in modo particolare (con mostre e pubblicazioni) in quanto qui visse e agì il grande "principe". Ma come si presentava Roma agli occhi di Ottaviano?
Individuare, tra le rovine stratificatesi nei secoli, quelle riconducibili all'età augustea non è impresa facile. Occorre una guida esperta. Ma se questa "guida" è Andrea Carandini – archelogo tra massimi studiosi della Caput Mundi e oggi presidente del Fai – il ritrovare la Roma augustea diventa non solo un fatto tangibile ma anche un'entusiasmante avventura.
Con il libro La Roma di Augusto in 100 monumenti, edito da Utet (Torino, pagg. 44, € 30,00) il professor Carandini assieme a nove collaboratori ci indica le cento tappe da non perdere, cento monumenti che ci vengono descritti (e ove possibile illustrati) divisi per tipologie. Si parte dalle infrastrutture e dai servizi (archi, porte, vie, acquedotti e fontane), si passa ai grandi edifici amministrativi (i Fori di Cesare e Augusto, le Basiliche del Foro, il Portico di Ottavia, le tribune e i recinti per le votazioni, eccetera) e si approda ai luoghi di culto (templi, altari sacelli e santuari), agli spazi per gli spettacoli (il Circo Massimo, il Teatro di Marcello), alle attività commerciali (mercati e magazzini).
Ma il gran tour continua alla scoperta delle case dove vissero Augusto e i suoi congiunti, per concludersi inevitabilmente davanti al mausoleo dove il divo venne sepolto. Alcuni degli edifici su cui Augusto posò i suoi occhi (e i suoi piedi) sono ancora intatti: ad esempio, ci è datato di entrare nella Curia Giulia, sede del Senato, che proprio Augusto inaugurò nel 29 avanti Cristo. Oppure è possibile aggirarsi (non senza emozioni) tra i cospicui resti della "Casa di Augusto" sul Palatino.
I grandiosi fori di Cesare e Augusto giacciono oggi in «tanta ruina» lungo la via dei Fori Imperiali, ma la loro antica magnificenza ci viene rievocata dalla bellezza dei capitelli e delle colonne superstiti. Il lastricato della Via Sacra, che attraversa il Foro, è lo stesso calpestato da Augusto nel suo triplice trionfo sull'Illiria, sull'Egitto e per la vittoria di Azio. Ma se si vuole trovare un autentico condensato della presenza augustea bisogna spostarsi in Campo Marzio: qui si trovano il Pantheon, l'Ara Pacis, l'Horologium (ovvero l'obelisco solare di Montecitorio) e il grande mausoleo che ospitò le spoglie del principe. Nel volume di Andrea Carandini ogni monumento è corredato da schede, da fotografie dei siti, da reperti archeologici, da eleganti disegni che ricostruiscono i monumenti in pianta e in alzato. E da frammenti della Forma Urbis, la più antica pianta della città, che ci indicano nella planimetria dove si trovavano altri luoghi augustei oggi scomparsi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi