Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2015 alle ore 14:58.
L'ultima modifica è del 03 gennaio 2015 alle ore 10:25.

My24

La verità nuda e cruda è indispensabile o è lecito mediarla per rendere più accettabile l'irreparabile? E' giusto usare definizioni senza filtri o più opportuno far uso di tattiche diplomatiche per non ferire? Sul quesito l'autore-attore-regista Rosario Lisma ha costruito la pièce “Peperoni Difficili”, tornata in scena al Franco Parenti di Milano dopo il successo della scorsa primavera. Il tema non è da strizzacervelli, non c'è da aspettarsi voli pindarici o discussioni filosofiche sull'argomento.

Si tratta di uno spaccato di vita quotidiana che ha come epicentro la figura di Giovanni, giovane prete impegnato nel far girare la ruota della sua piccola comunità. Lo scambio dialettico fra i protagonisti dello spettacolo è quasi didattico, di buon livello professionale, i ruoli assegnati partono da semplici stereotipi, non vi sono colpi di scena, né un finale ad effetto e tutto si svolge nel modesto tinello di una piccola parrocchia. Si può tradurre in un elegante ‘esercizio di stile' di quattro bravi professionisti, molto affiatati, che per due ore intrattengono il pubblico seduto nella stessa stanza, senza soluzione di continuità.

La trama si riassume in due parole: la quotidianità di Giovanni, interpretato da Lisma, viene sconvolta dall'arrivo improvviso della sorella (Anna Della Rosa) di ritorno da una missione in Africa - peperoni difficili è la traduzione del piatto africano ‘momonguaieghè' cucinato da Maria - che si porta appresso la sua dura esperienza, fatta di verità assolute ma anche di drammatiche testimonianze. La schiettezza e la determinazione della giovane scompaginano la routine dei tre amici, condita di commiserazione, buonismo, affetto e una buona dose di ipocrisia.

Amico di Giovanni è il debole e tenero Filippo (Andrea Narsi), ottusamente innamorato della ex moglie che già si accompagna ad un altro uomo, e suo fratello Pietro affetto da ipertonia spastica, ma inconsapevole di essere diversamente abile, con buona pace degli altri due che ne condividono bonariamente la convinzione, definendolo semplicemente maldestro. La brava Anna Della Rosa (giovane attrice che ha partecipato al film La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino) piomba come un fulmine sulle loro vite, polverizzando la leadership spirituale del fratello prete, costringendo Filippo ad affrontare la realtà di una moglie che non lo vuole più e annientando le illusioni di Paolo come davanti ad uno specchio.

Nulla di che si potrebbe dire. Ma il successo dello spettacolo sembra essere proprio la sua semplicità, costruire un canovaccio con pochi elementi può diventare impresa ardua se non compensata da sapiente regia e professionalità. In realtà la messa in scena ha un meccanismo quasi perfetto - a parte forse un troppo prolungato balletto-incubo di due preti mascherati - grazie ai quattro attori che si rivelano assai convincenti. Il pubblico ha apprezzato e, nonostante si trattasse di una ripresa, sono state diverse le chiamate agli applausi alla ‘prima' milanese.

di Rosario Lisma
con Anna Della Rosa, Ugo Giacomazzi, Rosario Lisma, Andrea Narsi
regia Rosario Lisma
Produzione Teatro Franco Parenti in collaborazione con Jacovacci e Busacca
Fino all'11 gennaio al Teatro Franco Parenti (via Pierlombardo 14)

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi