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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2015 alle ore 16:09.
L'ultima modifica è del 09 gennaio 2015 alle ore 16:40.
È prima ballerina étoile al Bol'šoj di Mosca e alla Scala di Milano con un contratto che la lega al nostro Paese dove la si vede spesso in coppia con Roberto Bolle. Ma è contesa da tutti i maggiori teatri del mondo. La sua ascesa nel firmamento di Tersicore è stata folgorante. Dai primi passi in una scuola di danza in una cittadina sconosciuta dell'Ucraina dove è nata, cresciuta poi alla disciplina della scuola di Kiev, è quindi approdata nei sacri templi del balletto russo: ovvero il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo prima, e il Bolshoi di Mosca dopo. Qui Svetlana Zakharova è divenuta prima ballerina étoile, diventando una delle più quotate interpreti a livello mondiale della danza classica.
Con quelle gambe lunghe e flessuose intreccia bellezza, eleganza e perfezione tecnica in un corpo di un metro e 70 centimetri, altezza inconsueta per una danzatrice. Vederla in scena, nel ruolo di Giselle o di Giulietta, o del Cigno, o di Bayadera, con quell'inconfondibile tecnica caratterizzata da punte smaglianti e leggerezza, ha l'effetto mozzafiato. È da non perdere, quindi, l'occasione di vederla danzare nel gala “Les étoiles” in programma all'Auditorium Conciliazione di Roma, il 10 e 11 gennaio, in coppia col collega Mikhail Lobukhin e in un assolo dell'acclamata coreografa giapponese Motoko Hirayama, “Revelation”.
Organizzato e prodotto da Daniele Cipriani Entertainment, lo spettacolo prevede, come da titolo, un cast stellare, con la presenza di altri nomi illustri del firmamento ballettistico mondiale. Dal Bol'šoj i russi Mikhail Lobukhin, Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin; dal londinese Royal Ballet la coppia di sudamericani Marianela Nuñez e Thiago Soares, lei argentina e lui brasiliano, e marito e moglie nella vita; e, infine, dall'Hamburg Ballet di John Neumeier, una delle coppie più amate della danza internazionale: Silvia Azzoni e Aleksandre Ryabko, italiana lei, di Torino, e ucraino lui, di Kiev.
Una carriera intensissima la loro, nelle fila della celebre compagnia di Amburgo dove si sono conosciuti e poi sposati. Tredici anni insieme, di cui sette di matrimonio, e con una bambina di due. Invitati ovunque a rappresentare lo stile di Neumeier, insieme sprigionano musicalità e poesia, razionalità e istinto, fluidità di movimento e rigore assoluto, elementi tutti che nascono da una dialettica interiore, da una sintonia umana e artistica che arriva a regalarci forti emozioni. A Roma li vedremo interpretare due coreografie molto diverse: “Shall We Dance?” sulle note di Gershwin e ispirato alle atmosfere del musical americano, e la “Terza sinfonia” di Gustav Mahler. Altri celebri passi a due, tratti dai balletti più conosciuti, costelleranno il gala. Di Marius Petipa “Lo Schiaccianoci”, “Il Lago dei Cigni”, “Don Chisciotte”, “Il Corsaro”, e il meno noto pas de deux tratto da “Il Talismano”, balletto dall'ambientazione esotica creato da Petipa al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo nel 1889.
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