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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2015 alle ore 13:18.
L'ultima modifica è del 11 gennaio 2015 alle ore 18:52.

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È un lucido racconto dell'Italia del dopoguerra, quello di Francesco Rosi, geniale regista e sceneggiatore morto oggi a Roma, all’età di 92 anni. Un maestro del cinema impegnato da sempre nella denuncia, senza mezzi termini, del malaffare italiano in tutte le sue sfaccettature. Suoi sono capolavori come «Le mani sulla città», con cui vinse il Leone d'oro nel 1963, e «Il caso Mattei» che gli valse la Palma d'oro al Festival di Cannes nel ’72.

Nato a Napoli il 15 novembre del 1922, figlio del direttore di una agenzia marittima, Rosi cominciò la sua carriera come assistente teatrale di Ettore Giannini per l'allestimento dello spettacolo «'O voto» di Salvatore Di Giacomo. Fu Luchino Visconti a volerlo al suo fianco per «La terra trema» (1948) e «Senso» (1953). Sceneggiatore per «Bellissima» (1951) e «Processo alla città» (1952), realizzò il suo primo lungometraggio («La sfida») nel 1958.

Ma è con «Salvatore Giuliano» (1962) che Rosi inaugura il filone dei film-inchiesta: la pellicola ripercorre la vita di un malavitoso siciliano attraverso una serie di lunghi flashback. Nonostante parentesi più leggere, quali «C'era una volta» (1967), Rosi non ha mai abbandonato sceneggiature, costruite su una minuziosa ricerca della verità.

Nel film «Il caso Mattei», Rosi svolge un minuzioso lavoro di indagine giornalistica, mettendo insieme interviste, foto d'archivio, testimonianze. Parla con Mauro De Mauro, giornalista siciliano assassinato in circostanze non chiare, tutto per poter offrire un’accurata ricostruzione della misteriosa morte di Enrico Mattei.

Negli anni Settanta torna ai temi di sempre rappresentando l'assurdità della guerra con «Uomini contro», e «Lucky Luciano», tutti con grandi prove di Gian Maria Volontè. Sempre dietro la macchina da presa, instancabile osservatore della realtà italiana ma non solo, gira negli anni '90 «Dimenticare Palermo». Nel 2012 fu insignito del Leone d'oro alla carriera.

Lunedì 12 gennaio Francesco Rosi sarà celebrato in una cerimonia civile alla Casa del Cinema di Roma. Alle 12 lo ricorderanno i suoi amici più cari.


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