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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2015 alle ore 08:21.
L'ultima modifica è del 12 gennaio 2015 alle ore 12:07.
Sorprese e conferme nella notte dei Golden Globe, gustoso antipasto dei premi Oscar le cui candidature verranno annunciate giovedì prossimo. Nella categoria per il miglior film drammatico, come da pronostici, ha trionfato lo splendido «Boyhood», lungometraggio che Richard Linklater ha girato in ben dodici anni, seguendo la crescita del suo protagonista. Linklater ha ottenuto anche la statuetta per il miglior regista e ora si posiziona in pole position nella corsa ai premi che l'Academy consegnerà il 22 febbraio.
Tutto secondo copione anche nella scelta degli attori drammatici: hanno vinto Julianne Moore, per «Still Alice», e Eddie Redmayne per «La teoria del tutto», in cui veste i panni di Stephen Hawking.
Previsioni ribaltate, invece, nel gruppo delle commedie e musical: «Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson ha avuto la meglio sul favorito «Birdman» di Alejandro González Iñárritu e si è accaparrato il titolo di miglior film della categoria. La pellicola di Iñárritu si è dovuta accontentare del riconoscimento per il miglior attore protagonista in una commedia (Michael Keaton) e di quello per la miglior sceneggiatura. Come miglior attrice protagonista in una commedia, la stampa straniera di Hollywood ha optato per Amy Adams, intensa Margaret Keane in «Big Eyes» di Tim Burton. J.K. Simmons («Whiplash») e Patricia Arquette («Boyhood»), invece, sono stati premiati come migliori attori non protagonisti (in questa categoria non c'è differenza tra dramma e commedia).
Altri riconoscimenti prettamente tecnici a «Selma» di Ava DuVernay, miglior canzone originale, e a «La teoria del tutto» per la miglior colonna sonora. Nella categoria dei film stranieri, il russo «Leviathan» di Andrey Zvyagintsev ha superato la concorrenza del polacco «Ida» di Pawel Pawlikowski, mentre in quella delle opere d'animazione «Dragon Trainer 2» della DreamWorks ha battuto «Big Hero 6» della Disney e il divertente «Lego Movie».
Per quanto riguarda l'universo del piccolo schermo, «Fargo» è stata decretata la miglior mini-serie dell'anno. «Transparent» è la miglior serie commedia, mentre «The Affair» la miglior serie drammatica. Tra gli attori, premi per Kevin Spacey («House of Cards»), Ruth Wilson («The Affair»), Jeffrey Tambor («Transparent»), Gina Rodriguez («Jane the Virgin»), Billy Bob Thornton («Fargo») e Maggie Gyllenhaal («The Honorable Woman»).
Il Cecil B. De Mille Award, premio alla carriera, è andato all'attore e regista George Clooney per meriti professionali ma anche e soprattutto per il suo impegno civile e umanitario.
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