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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2015 alle ore 16:05.
L'ultima modifica è del 15 gennaio 2015 alle ore 16:13.

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Una scena del film «Grand Budapest Hotel»Una scena del film «Grand Budapest Hotel»

Otto film per la statuetta più ambita: sono state annunciate le nomination ai prossimi premi Oscar, la cui cerimonia è prevista per il 22 febbraio.

Dopo la conquista del Golden Globe come miglior film drammatico, il grande favorito per i riconoscimenti più importanti è «Boyhood» di Richard Linkater. La pellicola, girata in dodici anni, dovrà vedersela in particolare con la concorrenza di «Birdman» di Alejandro González Iñárritu e di «Grand Budapest Hotel» di Wes Anderson: entrambi hanno ottenuto nove nomination, ben tre in più di «Boyhood».

Gli altri cinque candidati nella categoria per il miglior film sono: «Selma» di Ava DuVernay, «American Sniper» di Clint Eastwood, «La teoria del tutto» di James Marsh, «Whiplash» di Damien Chazelle e «The Imitation Game» di Morten Tyldum.
Linklater, Iñárritu, Tyldum, Anderson e Bennett Miller («Foxcatcher») si contenderanno la statuetta per il miglior regista.

Quella per il miglior attore protagonista potrebbe essere una sfida a due tra Eddie Redmayne («La teoria del tutto») e Michael Keaton («Birdman») ma attenzione anche a Benedict Cumberbatch («The Imitation Game»). Per il titolo di miglior attrice protagonista tutti i pronostici sono per Julianne Moore, notevolissima in «Still Alice»: tra le altre candidate Reese Witherspoon («Wild») e Rosamund Pike («L'amore bugiardo»).

Nelle categorie dei non protagonisti, ottime speranze per J.K. Simmons («Whiplash») e Patricia Arquette («Boyhood»): entrambi hanno vinto il Golden Globe e dovrebbero avere facilmente la meglio su, rispettivamente, Edward Norton («Birdman») e Meryl Streep («Into the Woods»).

Sfida all'ultimo sangue, invece, nel gruppo dei migliori film stranieri, dove non è affatto semplice capire chi la spunterà tra il polacco «Ida» e il russo «Leviathan». Situazione simile tra i lungometraggi animati: vincerà «Big Hero 6» della Disney o «Dragon Trainer 2» della DreamWorks?

Da segnalare, inoltre, che nella categoria dei migliori costumi è in lizza anche la nostra Milena Canonero per «Grand Budapest Hotel».
Infine, come miglior canzone dovrebbe farcela «Glory» del film «Selma», lungometraggio sulla storica marcia guidata da Martin Luther King che potrebbe essere il vero outsider della notte delle stelle, in scena al Dolby Theatre tra poco più di un mese.

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