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La competenza morale

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La competenza morale

Il tradizionale tema del libero arbitrio ha visto sovrapporsi molti livelli di controversia e confusione su tematiche che non meritano più di essere al centro dell'attenzione: Il libero arbitrio è compatibile con la prescienza di Dio?
La fisica quantistica può costituire un'importante fonte di libertà (assenza di causalità) per le azioni umane?
Il libero arbitrio richiede il dualismo (perché se «me l'ha fatto fare il mio cervello» allora non ne sono responsabile)?
Invece di impiegare tempo e fatica per smantellare, ancora una volta, le concezioni errate racchiuse in queste domande, propongo di lavorare all'incontrario, da quella che presumibilmente è la conclusione finale auspicabile: l'azione umana moralmente responsabile.
Cosa, dunque è necessario affinché un essere umano sia ritenuto moralmente responsabile per le sue azioni? La risposta, da decifrare e analizzare, è: competenza morale. Se un essere umano non fosse moralmente competente sarebbe ridicolo considerarlo responsabile. Ecco perché non riteniamo responsabili delle loro azioni i bambini piccoli o gli adulti mentalmente disabili. Ed è anche il motivo per cui non condanniamo per omicidio un leone o un orso se uccide un essere umano, anche deliberatamente. Non ci si può aspettare altro da loro.
Un agente moralmente competente:
1) È ben informato
2) Ha desideri abbastanza ben organizzati
3) È motivato da ragioni
4) Non è controllato da un altro agente
5) È punibile
6) «Avrebbe potuto fare altrimenti»
Ciascuna di queste sei condizioni richiede ulteriori spiegazioni ma molte di esse sono ovvie, come dovrebbero essere. (Se il libero arbitrio fosse una condizione imperscrutabile per l'uomo, al punto da non poter mai dire, per certo, se qualcuno lo possiede, sarebbe difficile capire perché ci interessa così tanto avere libero arbitrio).
1) La totale ignoranza delle regolarità causali, dei bisogni e delle emozioni umane, delle leggi e dei costumi di un luogo, escludono una persona dal libero arbitrio poiché, in quanto agente, il proprio comportamento non potrebbe essere guidato in modo affidabile. Inoltre – elemento spesso sottovalutato – un agente moralmente responsabile si fa un dovere di conservare e aggiornare la propria conoscenza del mondo. L'ignoranza negligente non è ammissibile.
2) Da una persona preda di fobie e dipendenze non ci si può aspettare che regoli il proprio comportamento in base agli interessi degli altri, ricoprendo un ruolo appropriato. Ci si aspetta che gli attori morali siano partecipanti affidabili nella società, sensibili al mutare delle condizioni e capaci di modificare il loro comportamento in base a tali cambiamenti.
3) L'etimologia della parola «responsabile» è fondamentale. Dobbiamo essere in grado di comunicare ragioni a un agente moralmente competente con l'aspettativa che la sua attività non sia destinata al fallimento. È necessario che gli agenti moralmente competenti sappiano rispondere appropriatamente alle ragioni offerte, distinguere le ragioni buone da quelle insensate, le minacce dalle offerte, le promesse dalle previsioni, e siano capaci di rispondere in modo sensato alle domande sul perché stanno facendo ciò che stanno facendo.
4) Parte dei doveri di un agente morale è quello di vigilare sulla possibilità che il proprio autocontrollo sia usurpato o manipolato da parte di un altro agente, e di mettere in atto le necessarie contromisure per preservare l'autonomia nonostante tali strategie.
5) Un agente moralmente competente deve avere interesse nel salvaguardare la propria libertà dalla punizione. Ad esempio, le promesse da parte di qualcuno che non avrebbe nulla d'importante da perdere non mantenendole, non sono atti verbali credibili.
6) Questa nota condizione non significa che la libertà prescinda da ogni influenza causale. Significa soltanto che l'agente deve avere una struttura di controllo che, in risposta a specifiche circostanze, consenta di seguire più di una strada. In ingegneria si parla di gradi di libertà: per esempio un braccio robotico con tre gradi di libertà può muoversi su-giù, sinistra-destra, avanti-indietro. In un caso si muove in avanti e a sinistra ma avrebbe potuto muoversi verso destra, oppure su o giù – se così «deciso», in base alle circostanze del momento. Un braccio robotico con un unico grado di libertà (diciamo su-giù) non avrebbe potuto fare altrimenti che muoversi su o giù. Questi gradi di libertà sono basati sull'indeterminismo, naturalmente. E questo è il tipo più importante di libertà per la responsabilità morale, ferme restando le altre condizioni.
C'è una settima o ottava condizione per la competenza morale? Forse, ma in tal caso deve essere introdotta e difesa. Ovvero, avremmo bisogno di sapere perché quella sia una condizione che sarebbe saggio includere nella competenza morale. Così facendo possiamo mantenerci focalizzati su ciò che conta: non curiosità metafisiche ma doti pratiche di autocontrollo.
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roma, 22-25 gennaio
Anticipiamo in questa pagina il dialogo (In)certezze su libertà e responsabilità che il filosofo Daniel Dennett svilupperà domenica prossima alle ore 19, Sala Petrassi, con il collega Erin Kelly (Tufts University) e introduzione di Mario De Caro, nella giornata conclusiva del Festival delle Scienze di Roma in programma all'Auditorium Parco della Musica, Viale Pietro de Coubertin dal 22 al 25 gennaio 2015. Questa decima edizione del Festival avrà come tema L'ignoto e sarà una celebrazione del dubbio socratico, primo passo per intraprendere la strada della conoscenza. Dopo l'inaugurazione istituzionale con il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica Giovanni Bignami, sarà il fisico Carlo Rovelli, ad aprire idealmente i lavori giovedì (ore 18, Sala Petrassi) con la sua lectio La scienza ci dà certezze? Tra gli ospiti Simon Critchley della New School for Social Research di New York; l'accademico inglese Dylan Evans; Peter Ludlow della Northwestern University; il cosmologo John Barrow di Cambridge; Caleb Scharf astrobiologo della Columbia; il matematico Marcus du Sautoy di Oxford; la fisica Melissa Franklin di Harvard; oltre agli italiani Telmo Pievani, Achille Varzi, Andrea Ferrara. Ci saranno anche spettacoli come Quello che non so e Mare Ignotum con Maurizio Ferraris, oltre a exhibit multimediali e a una mostra dedicata ai 60 anni del Cern