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Rubens, l’Omero della pittura alla Royal Academy

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LONDRA

Rubens, l’Omero della pittura alla Royal Academy

Rubens, La caccia alla tigre, al leone e al leopardo, 1616
Rubens, La caccia alla tigre, al leone e al leopardo, 1616

LONDRA - Celeberrimo in vita, dopo la sua morte nel 1640 Pieter Paul Rubens é rimasto famoso e ammirato fino a oggi. Al contrario di tanti altri, non é mai finito nel dimenticatoio per poi essere riscoperto. Definito “l'Omero della pittura”, non é mai stato ‘alla moda' ma la sua reputazione non ha mai sofferto, e ha sempre esercitato una grande influenza sugli artisti che lo hanno seguito. “Rubens and his legacy”, una ambiziosa mostra alla Royal Academy, tenta ora di tracciare l'impatto che l'artista fiammingo ha avuto su generazioni di pittori in diversi secoli.

Dalle Fiandre alla Spagna e dalla Francia all'Inghilterra, dal suo allievo Van Dyck a Watteau e Boucher nel Settecento, da Delacroix, Manet, Renoir e Cézanne nell'Ottocento fino a Klimt e Picasso, artisti molto diversi hanno tratto ispirazione dall'inesauribile, instancabile Rubens. La mostra non segue un ordine cronologico ma é divisa in sei temi: poesia, eleganza, potere, libidine, compassione e violenza. Ogni sala rende omaggio a un aspetto diverso dell'opera poliedrica di Rubens, dai suoi paesaggi e scene bucoliche ai sontuosi ritratti, dalle grandiose allegorie storiche e mitologiche alle pale d'altare e quadri religiosi, dalle violente scene di caccia con animali esotici ai nudi voluttuosi che celebrano le forme femminili.

Delle 130 opere in mostra solo una trentina sono di Rubens e, tra queste molti sono disegni. I pochi grandi quadri a olio presenti sono però dei capolavori che dimostrano le straordinarie capacità dell'artista. Accanto al suo ‘Giardino dell'Amore' impallidisce perfino ‘I piaceri del ballo' del delicato Watteau, da lui ispirato. Il suo maestoso ‘Ritratto di Maria Grimaldi' (con uno dei piu' straordinari colletti di pizzo mai dipinto nella storia) fa sembrare quasi insignificanti tutti gli altri ritratti di altri artisti esposti nella stessa sala. Solo Delacroix con le sue immagini di tigri si avvicina alla realistica ferocia espressa da Rubens nel suo monumentale quadro ‘Caccia alla tigre, al leone e al leopardo' del 1617.

Il poeta Baudelaire disse che i dipinti di Rubens sono come tanti fuochi d'artificio fatti saltare in aria in contemporanea. Nico Van Hout, condirettore della mostra assieme all'italiano Arturo Galansino, li definisce “quasi hollywoodiani”. La ricchezza dei colori, la maestria compositiva, la forza vitale che sprigiona dai suoi quadri rende Rubens il vincitore di ogni confronto con gli artisti che lo hanno seguito. Questa é al tempo stesso la debolezza e il punto di forza di questa mostra.

Rubens and his Legacy: Van Dyck to Cézanne
24 gennaio – 1o aprile 2015
Royal Academy, Londra
www.royalacademy.org.uk
Sponsorizzata da BNY Mellon

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