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Da Knight of Cups a Vergine giurata: 10 film da non perdere del Festival…

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CINEMA

Da Knight of Cups a Vergine giurata: 10 film da non perdere del Festival di Berlino 2015

In programma fino al 15 febbraio, il Festival di Berlino 2015 propone un cartellone ricchissimo, diviso tra grandi nomi e possibili sorprese.
Per provare a mettere ordine tra le tante proposte, ecco i dieci titoli imperdibili della kermesse tedesca:

Knight of Cups di Terrence Malick – Il grande evento della Berlinale 2015 è la nuova creazione di uno dei maestri del cinema americano contemporaneo. Dal regista di «The Tree of Life», un nuovo flusso di coscienza misterioso e fortemente poetico, affascinante fin dalle primissime immagini mostrate in rete. Cast di alto livello (Christian Bale, Natalie Portman, Cate Blanchett) per uno dei lungometraggi più attesi dell'anno.

Queen of the Desert di Werner Herzog – Werner Herzog torna al cinema di finzione per raccontare la vita di Gertrude Bell, un'esploratrice britannica considerata una sorta di Lawrence d'Arabia al femminile. Una storia vera, suggestiva e avventurosa, con protagonista Nicole Kidman. Oltre a lei sono presenti in scena James Franco e Robert Pattinson.

Eisenstein in Guanajuato di Peter Greenaway – Il regista de «I misteri del giardino di Compton House» racconta il periodo messicano di uno dei più grandi maestri della settima arte: Sergej Ejzenstejn. Il talento visivo di Greenaway si mette così al servizio dello storico autore sovietico de «La corazzata Potemkin». Curiosità alle stelle per un biopic che promette scintille.

Every Thing Will Be Fine di Wim Wenders – Premiato con l'Orso d'oro alla carriera, Wim Wenders porta a Berlino il suo nuovo lungometraggio di finzione. Inserito fuori concorso, è un dramma familiare con protagonista James Franco. Il regista ha scelto di utilizzare il 3d, già sperimentato con successo nel precedente «Pina».

El club di Pablo Larraìn – Si sa ancora poco del nuovo lavoro del regista di «Tony Manero» e «Post mortem». Pablo Larrain ha firmato un dramma con venature thriller, incentrato su alcuni uomini segregati nella stessa abitazione, controllati e costretti a espiare le proprie colpe. A sorpresa, ma non troppo, potrebbe essere uno dei favoriti nella corsa all'Orso d'oro.

Taxi di Jafar Panahi – Vedere un film di Panahi è sempre un'emozione. Il regista, perseguitato dal regime di Teheran, ha scelto le poltrone di un taxi per far raccontare ai tanti passeggeri le diverse facce del suo paese natale. Contenuti importanti per uno dei titoli essenziali della manifestazione.

Under Electric Clouds di Aleksei German Jr. – La scomparsa di Aleksei German nel 2013 ha lasciato una ferita aperta nel mondo del cinema. Proverà a risanarla suo figlio con una pellicola esistenziale e filosofica, in cui i ricordi del passato si mescolano coi desideri del futuro. Il regista ha già vinto un Leone d'Argento a Venezia nel 2008 con «Paper Soldier» e a Berlino potrebbe fare il bis.

Mr. Holmes di Bill Condon – Lo Sherlock Holmes più anziano che sia mai apparso sullo schermo. Bill Condon mostra il celebre personaggio ideato da Sir Arthur Conan Doyle ormai nel pieno della sua vecchiaia. Siamo nel 1947 e il detective in pensione riflette sulla sua vita e sul suo passato. Nei panni del protagonista Ian McKellen (Gandalf della saga de «Lo Hobbit»), attore da cui è lecito attendersi sempre il meglio.

Cinquanta sfumature di grigio di Sam Taylor-Johnson – Sotto l'occhio dei riflettori berlinesi c'è anche la trasposizione del best seller di E. L. James. Le prime voci parlano di uno dei titoli più hot degli ultimi anni, ma in molti credono sia soltanto una bufala commerciale. In ogni caso, da vedere. Alla regia Sam Taylor-Johnson, già autrice di «Nowhere Boy».

Vergine giurata di Laura Bispuri – Una delle grandi sorprese della kermesse è l'opera prima dell'italiana Laura Bispuri: «Vergine giurata», inserita in concorso. Protagonista è Alba Rohrwacher nei panni di una donna albanese che si troverà costretta a compiere una scelta di vita tutt'altro che semplice. La curiosità, indubbiamente, non manca e chissà che non possa dire la sua anche nel palmares di fine festival.

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