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«We will rock you» e nostalgia per il ritorno dei Queen (con Adam…

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CONCERTI

«We will rock you» e nostalgia per il ritorno dei Queen (con Adam Lambert)

È vero: Freddie non c'è più e da oltre 20 anni, la sua voce è un pezzo fondamentale di storia della musica popolare del Novecento, la sua potenza iconica appartiene all'immaginario collettivo postmoderno. Neanche John Deacon è più della partita, un po' in polemica con la scelta dei suoi ex sodali di continuare a «portare sul palco» la leggenda a qualunque costo. Ma, come recita un brano imprescindibile del repertorio della band, «The show must go on»: i Queen tornano a esibirsi dal vivo in Italia per il loro «Uk & European Tour 2015», con una data unica il 10 febbraio al Forum di Assago.

Al centro della scena due membri storici: il chitarrista Brian May che, con Mercury, fu autore della gran parte delle canzoni del gruppo inglese e il batterista Roger Taylor. L'asta del microfono, raramente ingombrante come in questa circostanza, è affidata ad Adam Lambert, già concorrente dell'edizione 2009 del talent show «American Idol». Proprio in finale May e Taylor lo conobbero, quando si trovarono ad accompagnarlo in un'esplosiva versione di «We are the champions». Ne è nata una collaborazione che li ha portati di nuovo a esibirsi nel 2011 sul palco degli Mtv Music Awards e quindi per una serie di concerti finiti tutti sold-out tra Inghilterra e Stati Uniti.

Che vi piacciano o meno operazioni di questo tipo, gli dei dell'Olimpo del rock rappresentano una vena aurifera inesauribile per il music business. Difficile pensionarli, impossibile lasciarli a casa. Atmosfere musicali molto diverse quelle di Tricky, alfiere della rivoluzione trip hop di inizio anni Novanta, prima accanto ai Massive Attack ai tempi di «Blue Lines» quindi da solo in una serie di album di grande seguito tra cui «Pre-Millennium Tension». A settembre ha dato alle stampe la sua decima fatica discografica intitolata con il suo vero nome «Adrian Thaws» e adesso la esegue dal vivo all'Estragon di Bologna (6 febbraio), all'Auditorium Flog di Firenze (7 febbraio) e all'Hiroshima Mon Amour di Torino (8 febbraio).

Se invece amate il progressive e non vi dispiacciono le declinazioni «tardive» del genere, come la rivisitazione che negli anni Ottanta ne fecero i Marillion, arriva nel nostro Paese Dereck William Dick, meglio noto come Fish, l'uomo che dal 1981 al 1988 fu il primo cantante della band di Aylesbury. Il 7 febbraio sarà al Teatro Corso di Mestre (Venezia), l'8 al Blue Note di Milano, l'11 al Planet di Roma e il 13 al Viper di Firenze.
Appuntamento da non perdere per gli amanti delle tradizioni musicali popolari è la ventesima edizione del «Vò on the Folks Festival», in programma a Brendola (Vicenza) dal 7 febbraio al 21 marzo. Si apre sabato 7 con l'unica data italiana delle Henry Girls, ossia Karen, Lorna e Joleen McLaughlin, le tre sorelle della contea di Donegal diventate in poco tempo uno dei più interessanti risultati folk/roots d'Irlanda.

La settimana della musica dal vivo riserva poi parecchie sorprese per gli appassionati di musica jazz. Il 12 febbraio, all'Area M di Milano, per il settantesimo di «Musica Jazz» si esibirà l'XYQuartet, combo veneto composto da Nicola Fazzini (sax alto), Alessandro Fedrigo (basso), Saverio Tasca (vibrafono) e Luca Colussi (batteria) che l'anno scorso è arrivato secondo nella classifica «Top Jazz 2014». Divideranno il palco con il quartetto di Claudio Fasoli. Lungo tour su tutto il territorio nazionale, in ultimo, per il progetto poLO (acronimo di «poly oriented Language Orbits»), quartetto composto da Paolo Porta (sax), Valerio De Paola (chitarra ed elettronica), Andrea Lombardini (basso) e Michele Salgarello (batteria) che ha pubblicato di recente il secondo album «Back Home». Dopo due tappe a Cagliari, andranno al Biella Jazz Club (10 febbraio) e all'Inverness Corner di Conegliano (Treviso) il 13 febbraio.

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